Super Sinner è perfetto nel nome di Berrettini

Matteo non recupera, Jannik asfalta Hurkacz 6-2,6-2 con dedica al compagno

Super Sinner è perfetto nel nome di Berrettini

Ci ha provato. E ha fatto vedere che ci stava provando. A volte nel tennis si vincono le partite anche senza scendere in campo, addirittura già sapendo che non sarà possibile. Matteo Berrettini doveva lanciare un messaggio a se stesso e ai rivali: un leone non si arrende, neanche quando la sorte gioca contro. Dunque ieri eccolo in campo al mattino a provare servizi e colpi, trattenendo le smorfie e facendo sapere che avrebbe preso una decisione a breve. Da un'altra parte Jannik Sinner intanto si riscaldava come se non ci fosse un domani: sapeva probabilmente già tutto, Improbabile che Matteo stesse pensando di fargli lo sgarbo di non farlo esordire nelle Atp Finals senza avere la sicurezza di poter disputare il match con Hurkacz. L'importante dunque era averci provato. Per uscire comunque e giustamente tra gli applausi.

Alle 5 della sera arriva poi il comunicato, nel quale Matteo si dice distrutto: «Ho pensato, riflettuto, pianto e alla fine deciso... Le mie finals finiscono qui. Mai avrei pensato di dover rinunciare all'evento tennistico più importante mai tenutosi in Italia in questo modo. Dire che sono triste non renderebbe giustizia allo stato d'animo in cui sono, mi sento derubato di qualcosa che ho conquistato con anni di sforzi e sudore. Grazie del vostro continuo sostegno».

Fine della storia, per il momento. Perché la certezza ormai è di essere un Top 10 in servizio permanente effettivo e a 25 anni l'occasione di tornare a Torino ci sarà sicuramente. Nel frattempo però resta il problema della coppa Davis, che il capitano Filippo Volandri risolverà con la convocazione di Simone Bolelli come doppista. Sarà lui - da venerdì 25, stesso campo - ad affiancare Fognini, mentre in singolare il prescelti saranno quasi sicuramente Sinner e Sonego.

E allora ecco che tocca a Jannik, entrato in campo carico come una molla: una carezza al terreno di gioco prima di cominciare la battaglia e poi nessun timore, per far capire di non essere un intruso. La battaglia con il polacco dura giusto un paio di giochi nel primo set, prima di verder volare via Sinner in versione predestinato. Col pubblico in visibilio (e di certo non al 60 per cento) finisce 6-2, 6-2 in 85 minuti, per un successo che vale il ritorno nella Top 10. Ora per passare il turno Jannik deve battere Medvedev e sperare che Hurkacz superi Zverev, sconfitto ieri dal russo al tie-break del terzo set. Ma comunque vada, è già un trionfo.

Perché la dedica a Berrettini scritta sulla telecamera «Matteo sei un idolo», ribadita a parole anche commosse: «Questo torneo lo gioco solo per Matteo, è una persona incredibile. Spero si riprenda presto è un campione».

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