Super Greg porta l'Italia sul tetto del mondo. Gregorio Paltrinieri vince l'oro nei 1500 metri ai Mondiali di Kazan. Un sogno lungo trenta vasche diventato realtà. L'azzurro di Carpi, ventuno anni il cinque settembre, è il primo italiano “mondiale” nella prova più lunga in piscina. E riporta il nuoto maschile sul gradino più alto del podio, otto anni dopo Filippo Magnini, oro nei 100 stile libero a Melbourne. Passaggio di consegne in terra: da Super Pippo a Super Greg, la locomotiva d'oro nei 1500 e d'argento negli 800.
Ma il trionfo di Paltrinieri si trascina dietro il giallo di Sun Yang che non si è presentato ai blocchi di partenza. Un forfait clamoroso sul quale si sono susseguite diverse ricostruzioni: dai problemi di cuore alla rissa. L'assenza choc del cinese non toglie comunque nulla, anzi, alla vittoria di Paltrinieri. Prima di tutto per il tempo: il 14'39''67, con cui l'azzurro migliora di tre decimi il proprio record europeo, sarebbe stato un tempo che avrebbe messo in seria difficoltà Sun Yang. E poi Greg con l'oro di Kazan diventa campione di tutto dei 1500: europeo e mondiale, in vasca corta e lunga. Quindi non è d'oro per caso.
Sarà questo il biglietto da visita con cui Paltrinieri si presenterà alle Olimpiadi dove ha già dato appuntamento al cinese: «A Rio speriamo che ci sia per batterlo una volta per tutte». Nelle parole di Super Greg emerge la consapevolezza del più forte: Kazan consacra un campione, forte anche per la sua serenità. Messa in crisi solo dall'assenza di Sun Yang: «Che follia questa gara, non ne avevo più... E lui ci ha destabilizzato e incasinato tutti – ammette -. In camera di chiamata scherzavo “non viene ha paura”. Poi non è venuto davvero e ho avuto paura io». Spettacolare. Prima di tuffarsi ha guardato ancora alla sua sinistra, quasi non ci credesse e davvero il cinese non c'era. E così ha dovuto nuotare con il fantasma di Sun Yang: «Avevo preparato la gara su di lui. Mi sentivo perso, mi ha dato fastidio che non ci fosse perché era l'occasione per battere il più forte di sempre. E poi a quel punto dovevo vincere per forza». E questo gli ha complicato la vita: «E' stata una brutta gara, ho strappato all'inizio e in fondo ero morto. Per come stavo valevo un tempo migliore». E per chi conosce Greg non è presunzione: «E' stata molto difficile, Cochrane (eterno secondo, ndr) ha pensato che fosse la sua occasione ed è partito forte. Poi Jaeger è tornato forte. Comunque contava solo prendere la medaglia». Quindi torna sul grande duello mancato: «E' stato brutto che non si sia presentato. Ma questo non toglie niente alla mia vittoria, è bellissima anche senza di lui, me la sono sudata. Senza forse non fa lo stesso effetto, ma è colpa sua se non c'era». Un oro vinto davanti ai genitori e alla fidanzata e che «mi cambia la vita».
Si presenta sul podio con il codino, si commuove all'inno di Mameli che canticchia mentre tutta la Kazan Arena lo ritma tra la sorpresa di Cochrane e Jaeger: «Mi hanno detto “tutti cantano il tuo inno?” E' incredibile». Miracolo di un italiano campione. Sun Yang non ha comunque rovinato la festa di Greg, lo zar italiano della piscina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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