Tamberi vola sul mondo con il triplete dell'alto. E questo oro è tutto suo

Gimbo dopo Europei e Giochi conquista l'unica medaglia che ancora gli mancava

Tamberi vola sul mondo con il triplete dell'alto. E questo oro è tutto suo
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Budapest Lasciatemi volare e magari suonare con la batteria. Gianmarco Tamberi è campione del mondo di salto in alto con 2.36. Favolosa gara del marchigiano, che completa l'opera portandosi a casa l'oro nella rassegna iridata, dopo aver vinto tutto dappertutto. Triplete: olimpiadi, europei e ora il mondiale che si aggiunge a quello indoor. Insomma, l'en-plein adesso è completato. L'amico Barshim, olimpionico con lui a Tokyo, finisce solo terzo.

Giornata di dichiarazioni ieri a Casa Italia, dove hanno parlato Filippo Tortu, Nadia Battocletti, Claudio Stecchi e Mattia Furlani. Quest'ultimo, con i suoi 18 anni, è in assoluto il più giovane della spedizione azzurra. Reduce dall'oro europeo under 20 a Gerusalemme, che vive il suo debutto ai Mondiali come un grande sogno. Ma con solide fondamenta. L'azzurrino di stanza a Rieti arriva a questo appuntamento iridato forte di una misura di 8.24 superiore all'8.15 fissata per l'accesso alla finale del lungo. «Ho trovato qui un'atmosfera veramente incredibile, è la mia prima esperienza nel mondo dei grandi e torno motivato dalla vittoria agli Europei under 20 di Gerusalemme dopo una super gara. Il fuoco dentro c'è sempre, entro in pedana carico. Non mi accontento di nulla, cercherò di dare il massimo per entrare in finale». Anche Pippo Tortu è carico e pronto ad un eventuale tour de force. «Spero di trovarmi di fronte al problema di avere la batteria della 4x100 e la finale dei 200 metri nell'arco di un paio di ore, venerdì sera sottolinea - Io darei la disponibilità in ogni caso, ma poi si dovrà valutare in base a come andrà. E una cosa è certa: anche con la staffetta vogliamo la finale». Finale che spera di centrare Nadia Battocletti, che nel tardo pomeriggio sarà impegnata nei 5000 metri: «Sto bene dichiara -, tutti gli allenamenti sono filati lisci, qui c'è un ottimo clima nella squadra e spero di continuare su questa scia. Spero che sia una gara tattica». Infine, Claudio Stecchi, che a vent'anni dall'oro mondiale del coach Giuseppe Gibilisco a Parigi 2003, non parte sfavorito per un gradino del podio sotto il favorito d'obbligo, lo svedese Armand Duplantis: «Ogni giorno apprendo qualcosa da lui. Arrivo qui dopo un periodo di raduno in Sicilia, sono felice di essere stato accompagnato da Giuseppe in tutto il percorso, dai momenti difficili fino a quelli belli degli ultimi tempi».

Ayo c'è. Ieri la Folorunso ha conquistato la finale dei 400 metri ostacoli con il primato nazionale di 5389 (migliorato di 33 centesimi!).

Splendida la cavalcata della ragazza di origini nigeriana, prima azzurra a scendere sotto i 54 secondi, che al traguardo quasi non si capacita del crono realizzato. «Sono successe cose miracolose. Mia mamma mi ha spronata, mi ha detto in dialetto che quelle che erano venute qui non stavano a vendere arachidi'», scherza Ayomide. La finale è in programma domani sera alle 21.50.

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