«Thiago Silva me lo tengo», firmato il presidente del Milan Silvio Berlusconi. La notizia era nell’aria da mercoledì pomeriggio al rientro improvviso e non programmato di Adriano Galliani da Parigi dove stava trattando con Leonardo e lo sceicco Nasser Al-Khelaifi il trasferimento del più forte centrale difensivo del mondo al Saint Germain per 46 milioni più bonus fino a 50 milioni. L’amministratore delegato nel tardo pomeriggio si era lasciato sfuggire una confidenza: «Berlusconi non vuole venderlo ». Ma erano rimaste intatte le sensazioni, impossibile rinunciare a tutti quei soldi. Poi gli appelli del resto della squadra, di Barbara,l’home page del canale ufficiale del club che pregava Berlusconi di non cedere Thiago, il possibile effetto domino con i mal di pancia di Ibrahimovic e le uscite chiassose di Antonio Cassano: «Non so se resto».
E tutti a scaricare: ognuno ha una propria idea ma non esistono due anime all’interno del club, qualunque decisione prenderà il presidente verrà condivisa. E Silvio Berlusconi ha dovuto decidere chiudendo il caso prima che iniziasse a diventare ingestibile: Thiago Silva rimane al Milan con conseguente rinuncia a quel pacco di soldi. Una notizia importante per i tifosi milanisti e anche un messaggio al Paese in un momento di incertezza, di crisi, di una ripresa che fatica. Cedere Thiago Silva in una situazione così delicata, avrebbe dato un messaggio negativo, di scarsa fiducia.
L’interesse di tutti ha vinto su quello personale, la passione ha vinto sul bilancio. E ora il Milan dovrà rivedere le sue strategie, soprattutto dovrà affrontare il nuovo scenario, perché le grandi novità sono due, l’altra è che Thiago Silva finalmente ha fatto sapere la sua. Veramente ha riciclato il suo procuratore al ruolo di portavoce e la sintesi è questa: «Il Milan non lo cede più? Benissimo. Basta che gli diano lo stesso ingaggio che prende l’altro top player della squadra e lui non farà storie». L’altro è Ibra. È un ragionamento che non fa una grinza e Paulo Tonietto entra nel dettaglio: «D’altronde il giocatore più importante del Milan deve avere il contratto miglioreha precisato il procuratore di Thiago Silva - il Milan capirà certamente tutto questo e sono convinto che farà uno sforzo. Thiago al Milan è felice, per lui non ci sarebbero problemi così come se dovesse andare via. Fa parte della vita di ogni calciatore».
In sintesi: a Thiago frega zero, prenderli qui o prenderli dallo sceicco sempre soldi sono. Per Silvio Berlusconi non è stato semplice neppure prendere la decisione che ha preso dopo queste dichiarazioni. Persino i tifosi stavano rivedendo la loro posizione dopo le dichiarazioni del procuratore del brasiliano. Ma il presidente del Milan è andato sopra anche a questo, fosse stata studiata, sarebbe stata una regia da oscar, adesso il Milan se lo vendeva sarebbe stato meno colpevole, anzi, stava diventando legittima difesa. E non è finita.
Proprio in questi giorni lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti, sarà nelle Marche per una gara equestre. Lui sarebbe interessato ad acquistare quote societarie del Milan alla condizione di trovare libri in regola.
Gli sceicchi investono anche in Italia se vedono chiaro e trovano i libri in ordine, la cessione di Thiago Silva avrebbe dato un bel ritocco al passivo societario, insomma sarebbe stata un gran bell’incentivo all’entrata di nuovi soldi dai Paesi emergenti. Su tutto questo Silvio Berlusconi ha tirato una riga: «Thiago Silva resta al Milan».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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