Francesco Totti ne ha avute per tutti nella sua autobiografia "Un Capitano": da Baldini a Spalletti passando per Pavel Nedved il Pupone non l'ha toccata pieno nei confronti di alcuni personaggi che non hanno lasciato n segno positivo nella sua vita calcistica. Il 42enne dirigente giallorosso parlando dell'ex Pallone d'Oro della Juventus Pavel Nedved ha ricordato la gara contro la Repubblica Ceca nel Mondiale del 2006: "Stringo i pugni e corro ad abbracciarlo, è un gol importante perché nei primi minuti la Repubblica Ceca, ci aveva aggredito con grande intensità. Quel giorno Nedved è in forma irresistibile, e mi costa dirlo perché in campo non l’ho mai sopportato: un piagnone allucinante, lo sfioravi e volava a dieci metri, ti faceva venire voglia di picchiarlo con le mani e ho detto tutto...".
Totti, però, nonostante questa "antipatia" calcistica, forse acuita dal passato biancoceleste di Nedved ha poi ammesso come il ceco fosse un giocatore di tutto rispetto, uno dei più forti del mondo n quel momento: "Però devo ammettere era forte, mamma mia se era forte, e in quella gara di più, tanto che Buffon deve inventarsi tre o quattro parate di livello per tenerlo a bada.
Dopo aver ribadito quanto mi stava sull’anima come calciatore, e confesso di non averglielo mai nascosto, devo invece dargli atto di essere stato molto carino con me la prima volta che ci siamo incontrati fuori ai sorteggi dei gironi di Champions di Montecarlo. È venuto lui da me mi ha chiesto come mi sentissi subito dopo aver chiuso con il calcio giocato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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