È nato ad Aosta, ma è cresciuto a Torino, dove da ragazzo si è innamorato della grande squadra dove giocavano Pulici, Graziani, Sala e Zaccarelli. L'amore per i colori granata di Piero Chiambretti ha radici lontane. Lo showman e conduttore televisivo, da tifoso appassionato qual è, si prepara a vivere il derby con la Juventus con il solito spirito goliardico.
Dove guarderà la partita?
«Sicuramente allo stadio. Quando posso vado sempre all'Olimpico a vedere il Toro. Vivere le emozioni che regala questa maglia dal vivo è tutta un'altra cosa».
La Juventus ha rischiato di festeggiare lo scudetto a casa vostra?
«Non vorrei essere scurrile, ma piuttosto che vivere una cosa del genere, avrei preferito una purga. Non ci volevo nemmeno pensare. Non l'avrei vissuta bene».
C'è un segreto per battere questa Juve?
«Intanto vi do uno scoop: venerdì sera sono stato a cena con mister Ventura e ho fatto la formazione io. Siamo già d'accordo. Quindi rassicuro i nostri tifosi: in campo ci saranno 11 gladiatori».
Ma il Toro su cosa deve puntare per far suo il derby?
«È tutta una questione di testa. Serve il cosiddetto "tremendismo granata". Quello che fa tremare le gambe agli avversari, anche ad Asamoah, anche se so che è difficile fargli tremare tutte le gambe».
C'è un giocatore che le piace particolarmente in questo Torino? Si parla tanto di Cerci
«Cerci è forte, bello e bravo, ma io adoro Alessandro Gazzi. Grande lottatore che reincarna perfettamente lo spirito della nostra squadra. Mi auguro che resti con noi a lungo».
Se potesse, chi toglierebbe a questa Juventus così forte?
«Non ho dubbi: gli arbitri».
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