Sergio Arcobelli
Un abbraccio. Quello tra Serena e Venus Williams non appena conclusa la finale femminile dell'Australian Open. Le lacrime. Quelle versate da Venus, risorta non si sa come dopo la malattia. Il trofeo. Quello alzato al cielo da Serena, che ha finalmente conquistato il suo 23° Slam della carriera, record dell'Era Open.
Tanti gli aneddoti dietro quest'ultimo atto di Melbourne, vinto sì da Serena con un doppio 6-4, ma pur sempre dal sapore speciale. Innanzitutto perché le sorelle Williams si riaffrontavano in una finale dello Slam dopo addirittura otto anni. Nel mezzo tanti successi ma anche mille peripezie. Se da un lato Serena inanellava titoli (quello vinto ieri è il 72° in 92 finali disputate), Venus scopriva, nell'autunno del 2011, di essere affetta della Sindrome di Sjögren, una malattia che brucia ogni energia e che quasi non le permetteva di tenere in mano la racchetta in mano. E le impedisce, tuttora, di vivere una vita normale, dagli allenamenti alla dieta: ha rivelato, di recente, di essere vegana e di mangiare solo cibi cotti sopra 47 gradi. Quando faceva fatica a tenere testa alle avversarie le chiedevano: «Perché continui a giocare?». E lei: «Voglio dimostrare che, in qualche modo, si possono superare le difficoltà di una malattia come la mia». E, a 36 anni, Venus ce l'ha fatta.
Dall'altro lato del campo, però, c'era la sorella Serena, di cui conosce pregi e difetti, colpi segreti e punti deboli. «Venus è sempre stata la mia avversaria più temibile» ha confessato ancora Serena. Da quando hanno iniziato, già da bambine e sotto gli occhi di papà Richard, a Compton, piccolo sobborgo di Los Angeles, schivando pure pallottole dicono, fino alla loro prima sfida ufficiale, quella del 2° turno degli Australian Open nel lontano 1998.
Diciannove anni, dunque, sono passati, ma le due Williams, anche se più mature, restano al vertice mondiale. Di sicuro riesce a farlo Serena, nonostante un 2016 in cui ha perso lo scettro di numero uno del mondo, ora riconquistato grazie al settimo successo a Melbourne, dove non ha perso nemmeno un set in tutto il torneo, e che le ha permesso di superare Steffi Graf nel computo totale degli Slam conquistati (23 contro 22, record dell'era Open), arrivando a meno uno dall'australiana Margaret Smith Court.
«Ho subito tante sconfitte con te, ma anche una tua vittoria è una mia vittoria, e quando io non ci riuscivo c'eri tu» le parole dolci alla sorella, durante la consegna dei premi, di un'emozionata Venus. «Senza di te - ha detto Serena -, non avrei ottenuto niente. Sei l'unico motivo per cui sono qui. Esistono le sorelle Williams grazie a te.
È stato incredibile quello che hai fatto per riuscire a tornare (nel frattempo Venus quasi scoppia in lacrime ndr), anche se non è mai stato un ritorno, ci sei sempre stata».
Oggi ore 9.30 Finale uomini Roger Federer-Rafael Nadal (diretta tv Eurosport 1)
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