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Tutti bravissimi. Ma ora attese altissime a Roma per gli Europei

Sarebbe bello che la stagione del nuoto finisse qui. Così: con le foto ricordo di ragazzi e ragazze sul podio

Tutti bravissimi. Ma ora attese altissime a Roma per gli Europei

Sarebbe bello che la stagione del nuoto finisse qui. Così: con le foto ricordo di ragazzi e ragazze sul podio. Campioni del mondo, medaglie mondiali, cosa chiedere di più? Appunto. Qui scatta la trappola. Anzi, la fregatura. Fra poco più di un mese Roma celebrerà i campionati europei appunto del nuoto: i ragazzi giocano in casa, il pubblico si aspetta campioni che esaltino, anzi che si confermino, forza con gli inni. Direte: campionati europei, dunque meno concorrenza, meno americani, australiani, cinesi. Fors'anche vero, ma la concorrenza è già davanti a noi: in quelle foto ricordo. E se gli azzurri non ripeteranno imprese, podi, anzi se non miglioreranno, sopra di loro veleggerà l'insoddisfazione, la delusione del pubblico prima ancora di quella interiore. Sappiamo che vincere aiuta a vincere, ma in Italia non basta mai. E se i mondiali sono stati esaltazione della bravura, gli europei rischiano di diventare tranello. Come forse non capiterà agli azzurri dell'atletica: i mondiali di Eugene non promettono podi esaltanti, naturalmente tutti vorremmo essere smentiti e i successivi Europei, a Monaco di Baviera, saranno invece la ribalta per prendersi qualche soddisfazione e magari qualche rivincita con il destino cinico e baro. La prospettiva ci sta. Il nostro nuoto è diventato davvero mondiale, parlano le staffette, l'atletica nonostante gli straordinari ori di Tokyo non è altrettanto straordinaria: anche perché la concorrenza è perfino più ampia e feroce. Poi non sempre in atletica è tutto oro quello che luce. Ma il pericolo siamo noi: il nostro modo di tifare sport. Pensate al calcio: il successo agli Europei è stato esaltante, inatteso, nella storia non ne abbiamo tanti. Eppure il flop della qualificazione mondiale ha cancellato tutto: nessuno si salvato dal diluvio di critiche. Peccato! Ma questa è la legge dello sport e del tifo in Italia.

Dura lex, sed lex.

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