Sport

Tutti i rischi di una Juvexit

Tutti i rischi di una Juvexit

L a Juventus non è crollata soltanto sul campo di Madrid ma anche in Borsa. Alle azioni della squadra di football rispondono le azioni del club in evidente sofferenza.

Andrea Agnelli sa benissimo che l'eventuale uscita dalla Champions league, in questi ottavi di finale, avrebbe una pesantissima ricaduta non soltanto finanziaria, per la quale sono stati approntati alcuni interventi, ma di immagine, di mercato pubblicitario, di peso mercantile che la Juventus andrebbe a scontare su uno scenario non soltanto nazionale.

Uscire significherebbe non figurare tra le migliori otto squadre d'Europa, questo dopo aver investito una cifra colossale per portare a Torino il migliore calciatore del Continente, Cristiano Ronaldo, con un esborso che ha trovato anche alcuni ostacoli e perplessità all'interno del gruppo, non dico esclusivamente quello della ristretta famiglia bianconera. Esistono priorità e investimenti più importanti, secondo una corrente di pensiero e di azione che non accetta volentieri una esposizione debitoria così forte e clamorosa rispetto al recente passato, segnato da utili, da una gestione più oculata e da risultati più soddisfacenti.

La Juvexit provocherebbe contraccolpi che potrebbero coinvolgere la guida tecnica e alcuni tesserati tra i più illustri e di peso, per i loro salari, sul bilancio contabile, da Dybala ad Alex Sandro a Pjanic, tenendo anche conto dei limiti anagrafici di Chiellini, capitano che si avvicina

a compiere trentacinque anni, uno in più del fuoriclasse Cristiano Ronaldo.

Venti giorni per evitare il tracollo, venti giorni per organizzare una risalita, in campo e in Borsa. Una missione non impossibile, quella agonistica, molto più critica quella finanziaria.

La Juventus non giocherà soltanto per battere l'Atletico di Madrid ma per allontanare le attuali, improvvise paure.

Commenti