Avevamo pronosticato una Fiorentina ancora in alto in classifica, a patto che lì sopra si fosse continuato con le gentili staffette. Così è stato e, come in un film giallo, la Viola, battendo per 3-0 una pugnace Udinese, scavalca il Napoli e risale fino al secondo posto a 32 punti. Al Franchi si torna alla vittoria dopo due pareggi che avevano smorzato gli entusiasmi. Sognare è lecito, visto l'andazzo quest'anno c'è tutto il tempo per sognare improbabili scudetti e possibili zone Champions. Domenica, nel lussuoso posticipo serale la Viola andrà a far visita alla Juventus, la squadra del momento, la squadra specializzata nel risucchio. Per informazioni rivolgersi a Rudi Garcia.La partita, bella perchè condotta per 90 minuti da due squadre propositive, si mette subito bene per la Fiorentina: un gollonzo al minuto 26 del primo tempo (determinante tocco di Kalinic sulla rasoiata di Badelj al quale la Lega calcio assegna la rete) spiana la strada. Da lì è tutto in discesa perchè il secondo e terzo sigillo nella ripresa di Ilicic e Gonzalo Rodriguez sono una pura formalità visto il divario tecnico tra le due compagini. Nella squadra di Paulo Sousa c'è il consueto Borja Valero, lo spagnolo che fa girare i viola. C'è Alonso che giganteggia a centrocampo e c'è Bernardeschi che scalpita senza troppo costruire. Non c'è Giuseppe Rossi. E in effetti qualche apprensione per il costante, mancato utilizzo del più forte attaccante italiano lascia perplessi e anche un po' preoccupati. Delle due l'una: o Sousa teme nuovi (e definitivi) infortuni e dunque preferisce non prendersi la briga di rischiare, oppure non lo ritiene all'altezza di quei due slavi lì davanti. Che, va detto, funzionano. Intanto il ct Conte aspetta al varco, tanto molto di meglio in giro non c'è. Tra i friulani spiccano il generosissimo Thereau e Felipe, sontuoso nei suoi immacolati recuperi. Spicca pure Totò Di Natale che, pochi minuti dopo essere entrato in campo, si mangia un gol clamoroso in splendida solitudine davanti al tremulo Tatarusanu. Unica nota dolente per la Fiorentina, l'uscita anzitempo dal campo di Kalinic, che mancherà nella fondamentale partita di giovedì in Europa League contro il Belenenses, anche se basta il pareggio per passare il turno e andare ai sedicesimi di finale.E chissà che da sabato non si ricominci con la staffetta in classifica di cui sopra. Intanto ci potrebbe scappare il fugone interista. I nerazzurri hanno il compito sulla carta più semplice, l'Udinese in trasferta, mentre Napoli e Fiorentina hanno match complicati, rispettivamente contro Roma e Juventus e potrebbero rallentare la corsa. Per ora godiamoci il secondo posto per la Viola dal canovaccio antico da divulgare nelle nostre palestrate scuole calcio.
Più che il modulo in campo alla Fiorentina contano, infatti, i piedi educati. Non ce n'è uno che lanci lungo, non ce n'è uno che butti il pallone senza guardare. Vediamo se e quanto dura il trend. L'altra faccia della medaglia, per ora vincente, è quella di Medel. L'educazione non centra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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