È la vendetta della ex. La galoppata di Pioli si ferma contro la Lazio

L'Inter stoppata dopo nove successi di fila. E i biancocelesti beffano il loro ex tecnico

È la vendetta della ex. La galoppata di Pioli si ferma contro la Lazio

Andare alla massima velocità, senza voltarsi; e, d'un tratto, trovarsi di fronte a un'inversione di marcia brusca e repentina e perdere la bussola. Il risveglio in casa Inter è di quelli che fanno male; perché se è vero che la Coppa Italia, come più volte ribadito dallo stesso Stefano Pioli, era un obiettivo stagionale voluto fortemente da tutta la società, è altrettanto vero che uscire sconfitti dal match di San Siro è assolutamente negativo. Perché arriva contro una squadra battuta solo un mese fa e giocando ben al di sotto di quanto fatto vedere nelle ultime gare. Interrompendo, di fatto, una striscia positiva incredibile. Il tutto condito da una gara alle porte che, nell'economia della storia del calcio italiano, è tutto fuorché una semplice partita di calcio. Perché fra meno di quattro giorni i nerazzurri saranno chiamati al big match di domenica sera contro la Juventus a Torino, in una pazza rincorsa che potrebbe riaprire discorsi impensabili solo due mesi fa.

Un gioco pulito, di quelli che insegnano a scuola calcio ai bambini. Coperture, ripartenze, tanta corsa senza palla e giocatori che si lanciano negli spazi. Tutto molto semplice, quasi elementare. Ma per l'Inter vista ieri sera a San Siro è sembrata pura fantascienza. Complice anche l'assenza di Gagliardini, i nerazzurri hanno faticato molto nella costruzione del gioco, con Kondogbia e Brozovic comunque positivi ma che di certo non hanno le qualità del 22enne ex Atalanta.

Una partita strana, con una Lazio diametralmente diversa rispetto a quella vista nel weekend scorso contro il Chievo: perché con i clivensi, in 28 tiri in porta, non arrivò nemmeno una rete. Contro l'Inter, alla prima vera occasione, è passata in vantaggio con Felipe Anderson lesto ad anticipare Ansaldi e superare Handanovic (per il brasiliano terzo centro in Italia ai nerazzurri). E, non doma, a referto si contano almeno altre tre nitide occasioni non sfruttate da Immobile, Anderson e Parolo prima del gol de 2-0 (rigore di Biglia) che è risultato il vero spartiacque del match vista anche l'espulsione di Miranda.

La striscia di vittorie consecutive in casa dell'Inter si ferma a quota dieci. Inutile la rete di Brozovic nel finale, propiziata anche dal ritorno in parità numerica vista l'espulsione di Radu. La corazzata che vince e convince si ferma, anche a causa di un turnover forse troppo marcato, che ha visto Pioli risparmiare Gagliardini, Medel, Joao Mario e Icardi, questi ultimi entrati a gara in corso.

Il biglietto per le semifinali lo stacca la Lazio, la prima delle tante ex squadre che, in questa stagione, Pioli non è riuscito a battere: in precedenza, Fiorentina, Sassuolo, Lazio, Chievo, Bologna e Palermo erano tutte andate ko.

Decisiva o no, la gara di domenica contro la Juventus ha sicuramente pesato nella testa dei nerazzurri; una sfida che andava alimentata con una vittoria sulla Lazio; mentre ora toccherà a Pioli lavorare di fioretto e cercare un nuovo, immediato, stimolo da inculcare nella testa dei suoi giocatori. Per un pronto ed immediato riscatto.

Per i biancocelesti si apre ora la concreta possibilità di un derby contro la Roma in semifinale (giallorossi di scena oggi contro il Cesena), per l'Inter e i suoi tifosi la consapevolezza che una partita sbagliata non può cancellare quanto di buono fatto finora; quei tifosi che, a fine gara, hanno comunque applaudito i loro beniamini nonostante la

sconfitta. E che, a loro volta, già pensavano al match di domenica: «Chi non salta bianconero è...» è stato il coro, ripetuto più volte, che ha fatto da colonna sonora al match contro la Lazio. Juventus-Inter è già cominciata.

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