Manassero quasi perfetto, podio vicino

Il veneto, quinto agli Open d'Italia dopo il 3° giro, rivela: "Mi sto divertendo"

Manassero quasi perfetto, podio vicino

«Mi sono divertito e ho fatto divertire il pubblico: e questo è ciò che conta di più. Almeno per me». Il campione Matteo e qualche migliaio di amici. Anche se in cima alla classifica c'è un sudafricano, con 199 colpi (66-67-66), Garth Mulroy, ieri è stata la giornata di Matteo Manassero, qui sul tracciato del Royal Park I Roveri di Torino. «Una giornata perfetta dove tutto è andato come avrei voluto che andasse», per dirla con le parole del diciannovenne fuoriclasse di Negrar, che ieri ha inanellato birdie dopo birdie, buca dopo buca, uno straordinario terzo giro di gara in 65 colpi che lo ha piroettato al quinto posto in classifica, con uno score complessivo di 203 (69-69-65).

Espressione solare, parole schiette, buonumore contagioso: il ritratto di "Matteo I il Sereno" fa ben sperare per la sua cavalcata verso il podio di questo Open d'Italia di golf numero 69 che ha riservato per il vincitore un assegno di 250 mila euro. «Ho sentito fin dalle prime battute che avrei potuto mettermi in corsa per giocarmi quest'Open e quindi ho ritrovato con discreta facilità un ottimo feeling con il gioco. Il resto lo ha fatto la pallina che ha seguito le traiettorie esatte e ha compiuto i giri giusti». Niente fronzoli, niente sbavature sia nel gioco sia in quel suo atteggiamento da ragazzino scanzonato che anche ieri, una volta di più, ha avuto un effetto calamita sul pubblico, piccoli fans in testa, del Bmw Open.

Matteo ha messo da parte presto il biberon per imbracciare ferri e putt già all'età di 3 anni e mezzo al circolo di Villafranca. "Svezzato" da un trainer come Franco Maestroni ecco che a 16 anni vince il prestigioso l'Amateur Championship uno dei due maggiori tornei per dilettanti, garantendosi l'invito a partecipare all'Open per antonomasia, quello cui si affianca pleonasticamente British. Firma semplicemente una prestazione maiuscola, piazzandosi al 13º posto a pari merito con un campione nostrano già affermato, il torinese Francesco Molinari. L'anno dopo all'età di 16 anni, 11 mesi e 22 giorni, Manassero diventa il più giovane giocatore di sempre a qualificarsi per i due giri finali del Masters di Augusta: chiude al 36º posto e lascia tutti a bocca aperta per la sua sicurezza da atleta maturo. Il suo primo torneo da professionista, nel maggio del 2010, è proprio l'Open d'Italia, su questo stesso course, dove chiude tra i primi 30. Da allora ha soltanto dovuto allungare gli scaffali di casa, per piazzarci coppe e trofei e cambiare, comprensibilmente con uno più grande, il salvadanaio dei risparmi.

Giornatona ieri anche per Lorenzo Gagli che, nonostante fosse imbottito di antidolorifici per

una spalla un po' acciaccata, ha chiuso con un impeccabile 205 (69-68-68) che lo ha sistemato al 16° posto. Decisamente più in difficoltà Francesco Molinari che, appesantito dal 76 di ieri, abita il fondo della classifica.

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