Vertice tra Figc e comitato scientifico

Domani incontro col governo. Situazione tesa, slitta il consiglio federale

Vertice tra Figc e comitato scientifico

Il rinvio a data da destinarsi del Consiglio Federale in programma venerdì lascia ancora in bilico il futuro del calcio italiano. In quell'occasione si attendevano novità riguardanti il nuovo protocollo medico-scientifico (non ancora redatto) e sarebbero stati discussi i possibili cambi di format per i campionati professionistici (riduzione degli organici, B a due gironi e semi-professionismo in Lega Pro alcune delle ipotesi sul tavolo). In serata la spiegazione del rinvio: domani la Figc vedrà il comitato scientifico del Governo.

La maggioranza dei club di Serie A continua a spingere per una ripartenza immediata e a tutti i costi. Una linea dettata da interessi prettamente economici come svelato dal patron del Brescia Cellino: «Non mi importa della Merkel, insistono perché molti sono pieni di debiti e hanno già speso soldi che devono ancora incassare». Ma il ministro Spadafora frena: «La maggioranza degli italiani non vede di buon occhio la ripresa della Serie A. Dal 18 maggio riprenderanno gli allenamenti di squadra. Sul campionato ci baseremo su elementi scientifici. A metà maggio una previsione realistica».

In tal senso un data chiave potrebbe essere quella del 17 maggio, in cui si terrà un consiglio europeo dei ministri dello Sport per provare a tracciare una linea comune. L'AIC attraverso il presidente Tommasi invoca chiarezza per tornare in campo: «Chi si prende il rischio di far ripartire il calcio se il rischio non è zero? L'atleta? Il club? Il governo? Bisogna partire al momento giusto e con il protocollo ideale. Quello attuale è pensato per la ripresa degli allenamenti, ma non per le partite, i viaggi, gli spostamenti, le trasferte e l'incrocio tra due squadre...».

Dove giocare dunque per garantire le migliori condizioni di sicurezza? L'Ad del Sassuolo Carnevali sposa la proposta, lanciata un mese fa da Il Giornale, di disputare le partite al Sud, nelle città meno colpite dal Covid19: «A me piace come idea, tanto per giocare a porte chiuse uno stadio vale l'altro. Bisogna cercare di limitare distanze e contatti, questa opzione potrebbe essere l'ideale». Una sorta di mini Mondiale tra Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo, Messina e Catania, con i sindaci di queste città favorevoli all'iniziativa. Intanto oggi la Cancelliera Merkel dovrebbe annunciare la ripartenza della Bundesliga dal 15 maggio, peccato che sui 1200 tamponi effettuati a tesserati di A e B tedesca ci siano già stati 10 positivi. I tornei in Germania non sono ancora ripartiti e già rischiano la paralisi.

Infine il capitolo diritti tv: domani nuova assemblea di Lega tra i presidenti di Serie A, che hanno già emesso fattura nei confronti di Sky-Dazn-Img che invece non hanno intenzione di versare l'ultima rata (233 milioni di

euro). Il contratto secondo Dal Pino è blindato, mentre i broadcaster spingono per uno sconto sull'ultima tranche di almeno 120 milioni, che diventerebbero 255 in caso di stop definitivo al campionato. Tira aria di burrasca.

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