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Milan, sfatato il tabù

Vittoria semplice contro la "piccola" Verona. Si sblocca Nkunku, Pulisic arriva in doppia cifra di gol

Milan, sfatato il tabù
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Gli 8 minuti che sconvolsero il presente di Christopher Nkunku e cambiarono il destino della sfida col Verona sono la conferma che nel calcio, specie con i nuovi arrivati, bisogna avere fede. La stessa fede espressa sabato mattina a Milanello da Max Allegri e confermata puntualmente al culmine della prima doppietta in serie A del francese da Luka Modric che è uno che si intende di psicologia oltre che di calcio ("ha la mia stima perché vedo come si allena"). Proprio il genio croato, assecondando l'ordine partito dalla panchina (Allegri: "calcia Christopher!") consegna il pallone del rigore fischiato da Fabbri all'alba della seconda frazione offrendogli l'occasione per rompere non solo il tradizionale ghiaccio ma anche quel clima di insoddisfazione collettiva legata al suo rendimento. È merito allora del rigore calciato con freddezza glaciale se qualche minuto dopo sempre Nkunku può sgabbiare come un centometrista dai blocchi e bruciare sul tempo Montipò per firmare il secondo sigillo personale dopo il palo scheggiato da Modric. Il rotondo 3 a 0 finale col Verona mai entrato in partita non cancella né il ritmo blando della prima frazione illuminata, sulla sirena, dal solito Pulisic capace di farsi trovare al posto giusto dalla deviazione di testa di Rabiot su angolo di Modric. Ha un valore gigantesco quel sigillo, il decimo della stagione per l'americano: conta più di un buon caffè all'intervallo!

A dire il vero anche dopo il 3 a 0 Allegri non è per niente soddisfatto del comportamento dei suoi per il possesso palla inefficace e per la libertà concessa al Verona specie sui fianchi. Subire un gol, in quel finale di sfida, sarebbe stato per lui un affronto. Il disappunto del tecnico significa che l'attuale Milan deve ancora imparare la dottrina Allegri e nel frattempo riuscire a recuperare qualche esponente di primo piano (Leao e Gabbia) indispensabile per via di una rosa nei numeri molto striminzita. Lo dimostra un dettaglio: l'unico ricambio difensivo, al debutto prima dei titoli di coda, Odogu, classe 2006, fin qui solo qualche apparizione con Milan futuro. Questo significa che dal mercato devono arrivare le energie indispensabili per puntare alla Champions.

Nel frattempo si devono segnalare il miglioramento di De Winter, reduce dalle critiche con Sassuolo e Supercoppa, e la classe cristallina di Modric salutato da una standing ovation di San Siro all'atto della sostituzione nella parte finale.

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