Firenze - La Fiorentina ci prova: battere il Milan per alimentare quel sogno Champions. Dopo averlo sconfitto all'andata e un anno fa. In quel 7 aprile in cui la Juve sfilò lo scudetto dalle mani rossonere. Montella scuote i suoi: «Abbiamo fatto tanto, ma ora non dobbiamo accontentarci. Per battere il Milan non basterà dare il cento per cento». Vincenzo demiurgo di una Fiorentina dal gioco scintillante e prossimo ad allungare il contratto con i viola: «Dovrebbe essere una formalità, a Firenze sto benissimo».
Montella, il Milan arriva a Firenze con 6 punti di vantaggio sulla Fiorentina: è determinante solo per voi questa sfida?
«No, la partita conta per entrambe le squadre. Non credo che verrà al Franchi per pareggiare».
State facendo un gran campionato, ma a Cagliari avete sprecato una bella occasione.
«Sono d'accordo: non possiamo accontentarci, né possiamo essere permalosi se qualcuno recrimina qualcosa... Detto che siamo stati bravi, adesso credo si debba e si possa fare di più».
Lei è stato un bomber elegante e grintoso: la Fiorentina in questo le somiglia ancora poco...
«Qualche singolo si accontenta e di riflesso si accontenta la squadra. Io batto molto su questo tasto, magari però è pure colpa mia, non sempre riesco a farmi capire».
Facciamo qualche nome?
«Cuadrado e Ljajic sono forti, ma possono dare molto di più. La loro macchina non ha spinto ancora il motore al massimo dei giri».
In attacco mancherà Jovetic, ma quest'anno quando il montenegrino non c'è stato avete vinto due volte e pareggiato altrettante (con la Roma era in panchina, ndr)...
«Stevan è un campione, quando manca è una possibilità in meno. Ma la Fiorentina ha dimostrato di saper ovviare alla sua mancanza per la bravura dei suoi compagni».
Giocherà Toni al suo posto?
«Potrebbe far comodo anche El Hamdaoui, in fin dei conti ha caratteristiche simili a Jovetic».
Tridente contro tridente: Toni o El Hamdaoui, Cuadrado e Ljajic da una parte, Balotelli, El Shaarawy e Niang dall'altra. Chi prende?
«Mi tengo i miei, anche se loro hanno realizzato qualche gol in più. Ma El Shaarawy mi piace tanto, lo prenderei volentieri...
Balotelli è stato inserito da «Time» fra le cento persone più influenti al mondo. Anche come incidenza nel campionato Mario non scherza.
«Ora è più continuo, questa la grande differenza rispetto al passato. Perché sul suo talento non ci sono mai state discussioni».
Il Milan viaggia a 2,27, media stratosferica, sono 50 punti in 22 partite.
«Dopo vari tentativi Allegri ha trovato il modulo giusto, Massimiliano è stato bravissimo. Con lui ci sono simpatia e stima sincera reciproche».
Quando Galliani afferma continuamente che siete l'avversario da battere lei si preoccupa?
«I suoi sono complimenti sinceri detti in un momento strategico. Mi spiego: certi giocatori possono perdere concentrazione nel ricevere tutte queste lodi. E Galliani, dirigente molto abile, lo sa bene...».
Anche lei nei mesi scorsi ha ricevuto molte lusinghe dal vertice del Milan: il corteggiamento dalle parole è passato ai fatti?
«Assolutamente no, non ho incontrato nessuno. I complimenti mi hanno solo donato un pizzico di orgoglio».
Si vede un giorno sulla panchina del Milan?
«Vorrebbe dire tanto... Cioè che sto imparando a fare l'allenatore. Sarebbe felice Alessio, mio figlio quattordicenne, è tifoso del Milan. Ma domenica sosterrà me e la Fiorentina».
Moratti l'ha mai cercata?
«Da allenatore mai, da giocatore andai molto vicino all'Inter: era il 2001, dopo la vittoria dello scudetto a Roma».
Con la Fiorentina c'è aria di rinnovo di contratto?
«Ufficialmente no, ma dai segnali che mi sono arrivati credo dovrebbe essere una formalità. A Firenze sto benissimo e mi piacerebbe restarci a lungo».
Montolivo le farebbe comodo?
«Potrebbe stare bene con noi... Bravo come play basso o anche intermedio. Fosse restato qui non avremmo cercato una sua alternativa sul mercato».
Fiorentina e Milan hanno qualcosa in comune?
«Fatte le dovute proporzioni di storia e trofei, penso che Milan e Fiorentina un po' si somiglino: società dal volto pulito, che pensano al fair play e che all'esterno suscitano simpatia».
Uno scudetto con lei a Firenze è fantascienza o una possibilità?
«Detto che è il sogno di tutti, serve fare i conti con la realtà: tra i nostri introiti e quelli di Juve, Milan, Inter, le due romane e il Napoli esiste un grandissimo gap, sono decine e decine di milioni. Quale alchimia dovrebbe verificarsi affinché noi vincessimo uno scudetto...? Con queste condizioni è impossibile. Il nostro orizzonte massimo può essere la zona Champions».
Domani dovrebbe arrivare Diego Della Valle:
«Ottimo sia con lui che col fratello Andrea che vedo più spesso. Ci sono sempre vicini e non solo fisicamente. Ci regalano senso di protezione e hanno gli stessi valori della squadra».
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