Il ritorno in Italia di Zlatan Ibrahimovic ha gasato e non poco i tifosi del Milan che lunedì contro la Sampdoria saranno circa in 60.000 sugli spalti del Meazza per acclamare il campione svedese. Il 38enne ex Psg, Inter, Ajax, Juventus, Manchester United e Los Angeles Galaxy dovrà dare una scossa ad una squadra che naviga a meno 21 dalla coppia di testa formata da Juventus ed Inter e a meno 14 dalla zona Champions League.
In mezzo a tutti questi entusiasti, però, c'è chi è un po' dubbioso sull'operazione di mercato condotta dal Milan: si tratta del tecnico boemo Zdenek Zeman che ai microfoni del Corriere dello Sport ha voluto dire la sua: "Sono curioso di vederlo, perché ha un’età e lo dico con assoluto rispetto. Il fisico è imponente, il talento non si discute, ma viaggia sui 38 anni ed è un dettaglio che non si può ignorare. Poi i grandi ritorni, al Milan, non hanno mai contribuito a clamorosi rilanci. Non credo che possa accadere, ma sono pronto a verificare il contrario".
L'ex allenatore del Foggia ha poi incensato due sue ex squadre, la Roma di Fonseca e la Lazio di Simone Inzaghi che stanno andando spedite con i giallorossi quarti a meno sette dalla vetta e con i biancocelesti, freschi vincitori della Supercoppa Italiana, a meno sei dalle due capoliste ma con ancora una partita da giocare, quella casalinga contro il Verona.
Zeman ha dunque tessuto le lodi delle due romane: "Io sto guardando spesso la Lazio e la Roma e mi sto divertendo. La Lazio in particolare, in questo momento, mi piace: ha un centrocampo fantastico e quei due là davanti che sono decisivi. Cinque uomini di così alto livello ti appagano, ti fanno divertire. Però ogni anno le capita sempre un periodo un po’ difficile che finisce per pregiudicarne la stagione".
Nonostante l'Inter di Antonio Conte sia una squadra forte, ben organizzata e convinta dei propri mezzi, per Zeman sarà ancora la Juventus a vincere lo scudetto: "La Juventus per me vincerà lo scudetto, a meno che non accadano incidenti di percorso straordinari. Ma ha una qualità dell’organico inarrivabile, basta leggere i nomi dei titolari e anche quelli delle cosiddette riserve".
Chiosa finale sul suo grande pupillo ai tempi della Roma, Francesco Totti: "Lo confermo anche ora, che pure è passato del tempo dal giorno del suo addio. Io uno come lui lo avrei conservato in una teca e comunque avrei provato ad allungargli la carriera, facendogli giocare qualche partita in più.
Perché un Totti nasce assai raramente, non so quanto dovremo ancora aspettare per vederne uno che possa somigliargli. Ma la sua figura aiuterebbe sempre il calcio, anche fuori dal campo. Qualsiasi cosa egli faccia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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