«Sprechi e assenze? I consiglieri di zona ora denuncino tutto»

«Se un consigliere ritiene di conoscere anche una sola realtà come quelle descritte dal Giornale, allora è tenuto a segnalare queste cose. C’è un luogo preposto che è la Procura della Repubblica. Lo invito immediatamente a denunciare il voto di scambio con nome e cognome. Altrimenti è calunnia e si mette in discussione la serietà di chi opera onestamente».
Assessore Mascaretti, lei ha la delega in Comune per il decentramento. Era a conoscenza della situazione che è emersa dall’inchiesta sugli sprechi dei parlamentini e cioè che spesso i contributi alle associazioni vengono erogati per garantirsi un tornaconto elettorale?
«Non lo sapevo, altrimenti l’avrei denunciato subito. E non sapevo nemmeno che qualcuno ne fosse a conoscenza e se l’è tenuto per sé. Sono sconvolto che si possano fare affermazioni simili senza sentirsi in obbligo di andare in Procura. È una cosa gravissima. Quello che ho letto va indagato, ma spiegato anche con altre cose di contorno».
E cioè?
«Sono d’accordo che alcune iniziative lasciano perplessi. Ma non posso dare un giudizio solo su un nome strano di un evento, bisogna vedere come si è sviluppata e quanta gente ha partecipato».
Va bene, però le iniziative vengono fatte con i soldi pubblici e i cittadini non hanno la possibilità di sapere quanto costa la festa di via, piuttosto che la giornata degli arcieri...
«Ripeto: non è che dietro un nome curioso, ci sia per forza un ladrocinio. E poi ci sono tante cose pubbliche che la gente non guarda».
Lei dice che i consiglieri di zona dovrebbero denunciare questi fatti in Procura, ma perché il Comune non ha controllato prima come vengono erogati i fondi?
«I controlli vengono fatti, eccome. Li ho avviati dall’anno scorso. Noi dobbiamo misurare il risultato degli eventi e l’investimento».
Praticamente questo come si traduce?
«Ho già chiesto che su tutte le iniziative ci sia una scheda tecnica di valutazione a fine attività. Cosa che per ora non è obbligatoria».
E però sembra ancora un controllo per addetti ai lavori, e i cittadini come fanno a sapere come vengono spesi i loro soldi?
«Si potrebbe immaginare un consiglio di zona on line. Se non ha costi eccessivi, possiamo puntare a mettere in rete le sedute del consiglio dove vengono discussi anche i vari contributi. La trasparenza è anche poter sapere quando un consigliere è presente alle commissioni, se un minuto o cinque ore».
Alcuni suoi colleghi in consiglio comunale hanno detto che la riforma dei consigli di zona deve essere fatta subito, prima del 2011. Così come sono, non servono a nulla: o si danno delle deleghe o è meglio chiuderli.
«Lo dicono provocatoriamente. Tutti sanno che servono e che devono andare avanti. Ci sono 359 consiglieri di zona che vanno interpellati. Non è che fai una riforma con quattro cose, così “alla carlona”. Stiamo analizzando ogni funzione. Dietro c’è un lavoro grandissimo e io ho avuto a disposizione pochissimo tempo per valutare tutto. Dobbiamo assolutamente modificare il regolamento per dare migliori servizi ai cittadini. L’obiettivo trasparenza c’è sempre e anche il controllo».


Un’ultima domanda, alcuni dicono che al prossimo mandato se i parlamentini riusciranno ad avere un filo diretto col Comune, non ci sarà più bisogno di un assessore al decentramento.
«Al prossimo mandato ci saranno quattro assessori in meno, 12 invece che 16. La delega al decentramento verrà accorpata ad altre».

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