La stampa estera liquida Fazio «Ora l’Italia faccia la riforma»

La critica più dura dal «Financial Times». «El País» vede nuove opportunità per il Banco Bilbao. «Economist» canta vittoria: era ora

Felice Manti

da Milano

La stampa straniera non ha fatto sconti al Governatore. Tutti i principali giornali europei e americani hanno dato ampio risalto alle dimissioni di Fazio, con qualche stoccata al sistema bancario italiano, alla classe politica e alla Banca centrale europea. Il più duro con l’ex numero uno di Bankitalia è stato il Financial times, che ha definito l’uscita di scena del banchiere centrale «finale vergognoso di una carriera controversa». Secondo il quotidiano britannico ora «è essenziale ripristinare la credibilità» dell’istituzione, sottolineando come la vicenda che ha coinvolto Fazio ha «fortemente indebolito la governance e il controllo della Banca d’Italia». La «semplice sostituzione» di Fazio «non sarà comunque sufficiente» ha ammonito il giornale inglese, che ha invitato il governo a fare una riforma, definita «essenziale». Lo spagnolo El País ha invece aperto uno scenario tutto nuovo nell’operazione Bnl. Secondo il quotidiano, infatti, «l’uscita del Governatore rappresenta una nuova opportunità per il Bbva», il Banco Bilbao già azionista di maggioranza della banca romana, che aveva lanciato un’Opa amichevole sull’istituto di credito, mai andata in porto per l’offensiva della società assicurativa Unipol. «Bbva potrebbe tornare a valutare l’acquisizione di Bnl se fallirà il progetto di Unipol» e se, sottolinea il giornale spagnolo, «le nuove autorità assicureranno che esisterà una garanzia giuridica» in mano alla banca spagnola.
Più cauto l’americano Wall street journal, che ha associato le dimissioni del banchiere con l’inchiesta giudiziaria che «man mano si intensifica». Secondo il Wsj «le dimissioni di Fazio» hanno eliminato «uno dei maggiori ostacoli alle acquisizioni transnazionali nel settore delle banche in Europa». Il giornale Usa ricorda infatti come dopo l’adozione dell’euro in Italia «nel comparto bancario italiano sono state realizzate solo poche operazioni», anche perché Fazio «era percepito come un campione del protezionismo i tentativi di acquisizione di banche italiane da parte di istituti esteri». Anche il settimanale economico The Economist canta vittoria: «Era ora - si legge nel numero in edicola oggi - sotto un nuovo governatore il settore bancario italiano può ripartire di nuovo».
L’altro quotidiano americano, l’Herald tribune, ha sottolineato come «le dimissioni di Fazio» abbiano messo la parola fine a «una crisi politica durata sei mesi». Il Frankfurter allgemeine zeitung ha messo sotto accusa i rapporti tra il banchiere di Alvito e l’ex amministratore delegato di Banca popolare italiana, Gianpiero Fiorani: «La vicinanza a Fiorani - secondo il Faz - è stata fatale per Fazio».
Il giornale tedesco Handelsblatt ha paragonato le dimissioni di Fazio all’addio di Ernst Welteke, ex presidente della Bundesbank, la banca centrale tedesca, il quale «aveva dovuto lasciare il suo incarico per un errore molto meno grande», cioè aver accettato di trascorrere un weekend di vacanza a spese di una banca tedesca. A differenza delle altre testate internazionali, Handelsblatt ha messo sotto accusa anche la Banca centrale europea: «Il fatto che ci sia voluto così tanto tempo perché Fazio lasciasse - è stato il commento finale - è una vergogna per tutte le autorità coinvolte, inclusa la Bce».
L’edizione on line di Le Monde ha commentato: «Meglio tardi che mai». Secondo i francesi «Antonio Fazio ha finito col cedere all’intensa pressione delle ultime settimane, dopo lo scandalo bancario che ha offuscato l’immagine dell’Italia».

Merito anche, secondo Le Monde, del suo principale avversario: il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che «ha trovato la formula per mettere fine al suo mandato a vita (un’eccezione in Europa) ed evitare di compromettere l’istituzione nell’inchiesta giudiziaria».

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