La stangata bis fa tremare Pisapia Mezza sinistra vuole mollare Expo

«Troveremo gli strumenti per superare anche questo tsunami che ci ha creato il governo». Giuliano Pisapia due giorni fa anticipava i piani del Comune per resistere ai tagli della manovra. Privatizzazioni, vendita di immobili, meno sprechi. Ma più dello tsunami da Roma dovrà guardarsi dal rischio di terremoto interno alla maggioranza, gli scricchiolii si avvertono anche se il Palazzo è ancora semideserto. I consiglieri in ferie non si perdono le sparate che regalano ogni giorno gli assessori che a rotazione sono rimasti in piazza Scala. «É meglio che si diano tutti una calmata, non si può alzare tizio o caio e sparare a zero ogni giorno» avvertono esponenti della coalizione in trincea. Nel mirino, in primis, c’è il vicesindaco Maria Grazia Guida. Sulle pagine di Repubblica qualche giorno fa ha dichiarato in scioltezza che le tasse sono «belle e giuste», e il Comune sta già pensando di introdurre la tassa di iscrizione alle materne. Sindaco e assessore al Bilancio Bruno Tabacci hanno assicurato che la Guida «si è spinta in avanti, aveva iniziato a fare degli studi per conto suo ma non ci sono ragionamenti in atto». Forse, ha solo sbagliato a parlarne: per non agitare le famiglie e pure il Pd. Il secondo carico da 90 peraltro arriva proprio da Tabacci: la manovra darà ai Comuni che hanno già introdotto l’Irpef la possibilità di alzare l’aliquota anche oltre lo 0,4%, «noi valuteremo tutte le misure a disposizione». Tra i famosi strumenti per resistere allo tsunami si è parlato di aumento della Tarsu, persino di un ritocco dal 2012 degli abbonamenti Atm. «Invito la giunta ad evitare passi in avanti - avverte la capogruppo Pd Carmela Rozza - nessuna scelta è stata condivisa, a settembre faremo una riunione di coalizione». Altrimenti, in aula ci sarà da divertirsi. L’ipotesi di alzare l’Irpef nel 2012 (almeno) allo 0,4% invece è concreta e il Pd ha già dato il benestare, «abbiamo detto a Tabacci di presentarci uno studio su esenzioni e gettito, solo dopo si potrà ragionare sul resto della manovra comunale perché se chiederemo uno sforzo in più ai milanesi sui redditi dobbiamo evitare altri balzelli». Altro che tasse buone e giuste. Sì invece all’ipotesi di dismettere quote di società non strategiche e «accolgo la proposta del capogruppo Pdl Masseroli di aprire un dialogo con l’ opposizione in aula su questo tema».
Ma tra i nemici storici delle privatizzazioni c’è Basilio Rizzo, presidente dell’aula: «La legge del resto di lascerebbe usare sulla parte corrente solo le plusvalenze». Propone invece di verificare se è possibile imporre un prestito “forzato” ai milanesi che hanno beneficiato dello scudo fiscale».

E avverte: «Quando arriverà in aula la delibera sull’acquisto delle aree Expo per 30 milioni dirò che i soldi deve metterli il governo, non possiamo alzare le tasse per comprare i terreni da Cabassi e Fondazione Fiera». Concordano Ines Quartieri e Mirko Mazzali di Sel: «Nessun dubbio se si arrivasse alla dolorosa scelta tra onorare l’acquisto o garantire il welfare».

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