Stangata a gennaio: 56 euro a famiglia per la luce e il gas

Il caro-petrolio, da tempo sopra i 90 dollari al barile con punte vicinissime a quota 100, ha surriscaldato anche i prezzi dell'elettricità e del metano. Le stime di Nomisma Energia lasciano intravedere un nuovo rincaro del 4,6% per il gas e del 2,5% per l'elettricità. L'Adusbef: il governo intervenga

Stangata a gennaio: 
56 euro a famiglia 
per la luce e il gas

Roma - Nuova stangata da gennaio per le famiglie italiane che rischiano di pagare 55 euro in più l'anno per le bollette della luce e del gas. Colpa del caro-petrolio: le quotazioni dell'oro nero, da tempo sopra i 90 dollari al barile con punte vicinissime a quota 100, hanno surriscaldato anche i prezzi dell'elettricità e del metano. Con il risultato che per il primo trimestre dell'anno prossimo le stime di Nomisma Energia lasciano intravedere un nuovo rincaro del 4,6% per il gas e del 2,5% per la luce. Un nuovo aggravio, rispettivamente di 11 e oltre 45 euro, sulla spesa annua della famiglia italiana che già nel trimestre in corso si è ritrovata con un aumento di 30 euro per i rincari scattati il primo ottobre 2007.

La corsa del caro-energia, che non pesa solo sulle famiglie, ma anche sulle imprese in termini di competitività, non sembra così destinata a fermarsi. Con rialzi e numeri da 'capogiro'. Dal primo gennaio prossimo le famiglie italiane rischiano infatti di ritrovarsi - se le stime di Nomisma Energia sui prossimi aumenti trovassero conferma nell'aggiornamento trimestrale atteso dall'Autorità per l'energia entro fine dicembre - con un aggravio della loro spesa annua per luce e gas di quasi 300 euro rispetto alla fine del 2004.

Quello che arriva dagli esperti di Nomisma Energia è così un nuovo segnale di allarme sul fronte del caro-petrolio. Anche nell'ottica della dipendenza dell'Italia dagli idrocarburi, che vede la Penisola più esposta rispetto ad altri paesi con un peso delle fonti greggio e gas di oltre l'80% sul mix necessario a soddisfare il fabbisogno energetico del sistema paese. A pesare - spiega infatti Davide Tabarelli, esperto tariffario di Nomisma Energia - è l'andamento del greggio degli ultimi mesi: il barile si è mantenuto sempre "sopra quota 80-90 dollari" registrando fiammate ad un soffio dai 100 dollari al barile. Nel trimestre gennaio-marzo 2008, le tariffe elettriche - spiega - dovrebbero registrare così un incremento del 2,5% passando dagli attuali 15,79 centesimi a 16,30 centesimi al chilowattora. Aumento che per la famiglia 'tipo', con 225 Kwh consumati in un mese ed una potenza impegnata per 3 Kw, si tradurrebbe in una maggiore spesa annua di circa 11 euro.

Sul fronte del gas, invece - prosegue l'esperto - l'atteso incremento è più consistente e si aggira sul +4,6%. Vale a dire un aumento del costo per un metro cubo dagli attuali 67,25 cent a 70,77 cent che, per la stessa famiglia (consumi annui di 1.400 metri cubi) comporterebbe un maggior esborso, sempre annuo, sui 45 euro. La spesa complessiva degli italiani per le bollette di luce e gas lieviterebbe così di 56 euro l'anno. Per l'elettricità - spiega Tabarelli - le stime si basano sull'andamento dei prezzi di Borsa e dei costi per l'acquisto del metano, principale fonte per la produzione elettrica, mentre per il metano le previsioni sono elaborate in base agli "automatismi tariffari legati al petrolio ed i suoi prodotti".

L'Adusbef attacca il governo Una batosta da circa 1.000 euro: le famiglie italiane "non ce la fanno più a sopportare gli innumerevoli rincari. Il Governo ci deve convocare subito e imporre a banche e assicurazioni di rispettare le leggi.". A sostenerlo è l'Adusbef, precisando che fra tariffe elettriche, alimentari, rc auto e mutui, i rincari su base annua saranno di almeno 1.000 euro. In particolare, "se contiamo i 56 euro di aumenti previsti per luce e gas, i rincari degli alimentari pari a circa 430 euro, gli aumenti della benzina di 130 euro su base annua, quelli dell'rc auto (+30 euro) e quelli per i mutui (+250 euro), si arriva a circa 1.

000 euro", spiega Lannutti lamentando la latitanza del Governo che, dovrebbe "convocarci immediatamente, e far rispettare le leggi. Sarebbe necessario che l'esecutivo imponesse alle banche di convertire gli attuali mutui a tasso variabile in tasso fisso".

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