La stanza di Mario Cervi

Caro Cervi,
dopo sei anni di rinvii l’Italia è giunta al dunque in fatto di Tav, della linea Torino-Lione contro la quale possono essere contrari soltanto degli anti-tav strumentalizzati da una politica di sinistra ottusa, anacronistica, conservatrice della peggior specie. Ovviamente a nessuno piacerebbe avere in casa lavori costanti per tanto tempo ma credo inoltre che nessuno rinuncerebbe a dei finanziamenti consistenti da parte dell’Unione Europea del tenore di più di 670 milioni di euro. Finanziamenti che verranno completamente e definitivamente perduti se entro il termine massimo posto dalla Ue del 30 giugno non verranno iniziati i lavori. In pochi giorni dovranno quindi iniziare gli scavi del tunnel ferroviario per la linea ad alta velocità che passa proprio dalla Val di Susa dove da sempre esistono i movimenti dei no-tav.

La sinistra ha subito parlato di regime militare da parte del governo per aver cercato di contrastare con la forza tali movimenti, ma il Ministro Maroni penso faccia bene a non cedere, un domani verrà ripagato e ringraziato anche dalla stessa gente della Val di Susa. Eloquenti furono le parole del generale De Gaulle: «Il vaut mieux avorir una méthode mauvaise plutot que de n’en avoir aucune».
Genova

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