Parte dall'Università Statale una raccolta fondi "per sostenere, con nuove borse di studio, studentesse e studenti palestinesi ancora residenti nei territori coinvolti nel conflitto e di rispondere alle esigenze dei borsisti provenienti dalla Palestina lungo il loro percorso di studi". Lo ha comunicato l'ateneo stesso sul suo sito, spiegando che "l'iniziativa è volta ad assicurare l'avvio o la continuazione di un percorso di formazione superiore per le giovani generazioni di questi territori, devastati da decenni di guerre e occupazioni e, in particolare, dalla situazione senza precedenti venutasi a determinare nell'ultimo biennio, con l'auspicio che questa nuova generazione abbia a disposizione tutti gli strumenti per assicurare, nel futuro, la possibile ricostruzione di un popolo, di una comunità e del suo territorio". Avviata da qualche settimana ha già raccolto oltre 10mila euro, come spiega Stefano Simonetta, prorettore per il diritto allo studio dell'ateneo, in pratica l'equivalente almeno per una borsa di studio.
La raccolta fondi non sorprende. A settembre scorso il Senato accademico aveva approvato, all'unanimità, la mozione "sulle violazioni dei diritti umani nella Striscia di Gaza" dove rendeva nota la sua posizione "condannando ogni atto contrario al diritto internazionale come lo sfollamento forzato, la distruzione di edifici civili e il blocco degli aiuti umanitari". In questa prospettiva la Statale confermava che "date le attuali condizioni nella Striscia di Gaza ma anche in Cisgiordania non potrà che astenersi dal procedere a nuove stipule o rinnovi di accordi con università, istituzioni e altri attori che siano implicati nelle violazioni attualmente in essere". Ma a poco valgono condanne e appelli se ad essi non si accompagna l'azione. Per questo motivo la Statale si era attivata bandendo e assegnando 22 borse a studenti residenti nei territori palestinesi, quasi tutti nella Striscia di Gaza. L'ultimo progetto nasce in continuità e parallelamente al progetto IUPALS, coordinato dalla CRUI, la Conferenza dei rettori, che ha già consentito alla Statale di assegnare le borse di studio a 21 studenti provenienti dai territori palestinesi, 13 dei quali sono già arrivati a Milano. Altre 10 borse di studio sono state già stanziate dall'Ateneo per un totale di 31 borse. Non si tratta di un sostegno simbolico. Ogni borsa di studio copre l'intero ciclo di studi e prevede, in aggiunta, alloggio, pasti, iscrizione al servizio sanitario, abbonamento ATM annuale, un corso intensivo di italiano, un tutor dedicato per la didattica. Il termine della raccolta fondi è fissato al 28 febbraio prossimo.
L'Ateneo si impegna a rendicontare periodicamente i finanziamenti. "Dal bando della Crui gli idonei per le borse di studio erano anche una quindicina ma ci siamo dovuti fernare perchè l'impegno economico è notevole. Da qui l'idea della raccolta di fondi", conclude Simonetta.