Stazioni sciistiche ridotte a paesi fantasma

Stazioni sciistiche ridotte a paesi fantasma

Daniele Vivaldo

da Alberola (Sassello)

Tutte le stazioni sciistiche più frequentate dai liguri si stanno preparando per la stagione che dovrebbe garantire l'affluenza delle grandi annate. Tempo permettendo. Già, perché è proprio questa l'incognita che aleggia su tutti i grandi complessi. Ma se questi riescono a sopravvivere solo perché si sono consorziati tra loro come Prato Nevoso, Artesina e Frabosa (anche se quest'ultima non è ancora collegata che le altre due), non così le piccole stazioni sciistiche.
Tra queste vi è anche Alberola, una frazioncina del Comune di Sassello, situata ad un'altitudine intorno ai mille metri. Alberola ebbe il boom all'inizio degli Anni Settanta a seguito d'alcune circostanze favorevoli: innanzi tutto le grandi nevicate che si verificarono per alcuni lustri, e la sua vicinanza alla costa. Da almeno una decina d'anni le cose sono andate via via peggiorando sia per la drastica diminuzione di nevicate, sia per l'aumento dei costi di gestione e sia per la riduzione dei tempi di percorrenza verso altre destinazioni che, nel frattempo, avevano anche migliorato ricettività e offerte a disposizione.
Alberola aveva provato a stare al passo coi tempi acquistando un «cannone spara neve», ma i costi non erano più sopportabili. In questi ultimi anni, infine, si è provato a tenere aperta la pista «baby». Ma i sogni sono stati riposti nel cassetto, come fece a suo tempo Viola Saint Grée. Anche altre piccole stazioni sono in difficoltà.
Tra queste, stazioni storiche come Mònesi e Colle Melosa, anche se, quest'ultima, offre una pista per lo sci di fondo.

Nel vicino Piemonte, un tempo méta di appassionati della provincia di Savona e di Imperia, hanno chiuso i battenti Ormea e Aimoni di Ormea dove si praticava lo sci nordico e dalla pista più alta, in alcune giornate dal cielo terso, con gli sci ai piedi, si potevano ammirare le navi da crociera in porto a Genova. Rimane aperto l'anello di fondo di Cantarana, mentre ha ripreso vigore San Giacomo di Roburent.

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