Lo stemma del Comune accende l’Ottagono Cadeo: «Perché non lasciarlo tutto l’anno?»

Una finestra si apre su piazza Duomo. Milano sarà così la prima città al mondo ad avere un mega schermo interattivo nella piazza della Cattedrale. Attenzione però, non si tratta di un banale schermo che trasmette immagini, ma di un nuovo mezzo di comunicazione interattiva. Porta un nome che suona strano, «mediafacciata», che non è un vezzo linguistico di informatici senza fantasia, ma un neologismo che unisce due concetti: «media» perché si tratta di un nuovo mezzo di comunicazione e «facciata» perché l’enorme griglia è in realtà una facciata interattiva. Si accende oggi alle 17 sulla facciata dell’Arengario, avvolto dai ponteggi che tra 30 mesi regaleranno ai milanesi il Museo del Novecento, la prima mediafacciata d’Italia e la più grande d’Europa: la società Urban Screen ha realizzato un palinsesto con un mix di proposte culturali e informative. I 487 metri quadri di superficie, per un totale di un milione di Led che si accendono e regolano l’intensità in base ai raggi solari, posto a 32 metri di altezza, rispondono a obiettivi diversi. Il primo quello espresso già lo scorso anno dall’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi che lamentava la mancanza di comunicazione istituzionale in ambito culturale. «A Milano succedono tante cose, molte più che in altre città: ogni giorno ci sono mostre, concerti, convegni, spettacoli, il problema è che nessuno lo sa», aveva detto in un delle sue burrascose uscite. Da oggi l’incontentabile assessore sarà accontentato: il 25 per cento della programmazione, infatti, sarà incentrata proprio su quanto avviene in città. «Per ridurre al minimo il disagio creato dai cantieri, bisogna informare adeguatamente i cittadini» il motto dell’assessore ai Lavori Pubblici Bruno Simini. Ecco quindi che il «Mia», «Milano in alto», così si chiama il progetto di comunicazione, trasmetterà anche informazioni su cantieri e la loro durata, vie chiuse, strade bloccate. La programmazione della comunicazione istituzionale verrà decisa dal Comune. Il primo cantiere che i cittadini si trovano davanti è proprio l’Arengario, dove l’assessore Simini farà installare delle web cam per rendere trasparenti i lavori. «Mi aspetto molto dalla mediafacciata - commenta Simini -. Finalmente possiamo trasmettere sul territorio delle informazioni utili con una veste nuova, di qualità eccezionale». Non si pensi che si tratti di una finestra aperta su Palazzo Marino, che tra l’altro guadagna 360mila euro l’anno per l’affitto dello spazio, perché il palinsesto è vario: un altro 25% sarà dedicato alla informazione intesa in senso stretto. Fotonotizie, reportage dal mondo, approfondimenti, ma anche cartoni, video inediti, film. Il tutto, e qui sta la differenza con altri mezzi di comunicazione, con particolari accorgimenti: lo schermo sarà muto e la comunicazione sarà scritta, data la particolarità del luogo.

Le immagini e i filmati saranno «congelati» per 30 secondi l’una per permettere a quel milione e mezzo di persone che ogni giorno attraversa la piazza di avere il tempo di capire, tutti i contenuti saranno scelti nel rispetto dei bambini, delle differenze di cultura, religione e sensibilità.

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