Luca Moriconi
I milanesi che lavorano possono stare tranquilli: almeno per il momento la serrata contro i buoni pasto non scatterà in ristoranti e bar. Da lunedì solo i Mc Donalds respingeranno al mittente i ticket. Al contrario lEpam, lassociazione milanese dei pubblici esercizi che fa capo allUnione del Commercio, pur constatando lo stato di agitazione, «intende per ora proseguire sulla strada del confronto - dice il presidente Lino Stoppani - cercando il coinvolgimento di sindacati e Stato, affinché si arrivi al più presto ad una legge che regoli il mercato delle società che gestiscono i ticket». Linvito a non ritirare più buoni pasto è stato lanciato dalla Fipe, la federazione italiana dei pubblici esercizi, per protestare contro gli aumenti incontrollati delle commissioni che gravano sugli esercenti. Le percentuali sono arrivate a sfiorare anche il 12%. Sotto accusa sono le società che emettono e gestiscono i ticket: l'Antitrust sta indagando sulla possibile presenza di un cartello per le commissioni. Cè di più: gli esercenti lamentano anche tempi di rimborso troppo elevati, che a volte arrivano a superare i 60 giorni.
«Non assegno colpe - precisa Stoppani -. A mio avviso ora esiste una sola strada, ovvero il coinvolgimento dei sindacati. Bisogna far capire il danno che i lavoratori stanno ricevendo da questa situazione. Di fronte a costi sempre maggiori, un pubblico esercizio o assorbe gli aumenti, ma questo ha ovviamente un limite, o aumenta i prezzi o abbassa la qualità della sua offerta. In tutti questi casi, chi ne esce penalizzato è lutilizzatore del buono pasto. Il ticket, invece, è una conquista sindacale e il suo valore non può essere ricontrattato dalle aziende che li richiedono». «Come ristoratori - spiega Alfredo Zini, presidente dei ristoratori Epam - non possiamo accollarci per intero lo sconto praticato al dipendente quando percepisce il ticket dallazienda».
Secondo uno studio dellEpam, un bar milanese di dimensioni medie, il cui incasso medio annuo si aggira intorno ai 200mila euro, registra una percentuale di buoni pasto che oscilla tra il 20% e il 28%. Mediamente, quindi, questa tipologia di esercizio versa 48mila euro allanno alle società emettitrici di ticket.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.