Ernesto non aveva nulla a che fare con Jep Gambardella. Però, a suo modo, una grande bellezza la visse davvero. Ernesto era un ragazzo negli anni '40 e la sorte gli aveva concesso il dono di vivere in prima persona gli anni difficili del Dopoguerra e quelli di gran lunga più luminosi del Boom.
Avviene in «Luci a Milano» (Bolis, pp.237, 14 euro) di Pierfranco Faletti, un ingegnere con il pallino della scrittura. Cinquanta capitoli come se fossero cinquanta racconti. Di fatto, cinquanta frammenti della Milano di quegli anni. Quando i giovani si dividevano già fra Inter e Milan e parteggiavano per Coppi o Bartali. Tutti, in rappresentanza speculare della classi sociali della milanesità di allora. Gli aristocratici con Coppi e il Milan, il popolo e la boghesia ruspante con Bartali e l'Inter. De Gasperi e Togliatti, altra divisione.
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