da Milano
Il Consiglio di Stato ha dato ragione a Strada dei Parchi, una delle concessionarie di Autostrade, nel ricorso contro la Regione Lazio che aveva bloccato per inadempienza sugli investimenti gli aumenti tariffari, applicati con decorrenza primo gennaio 2006. Secondo il Consiglio di Stato, spiega la nota di Autostrade, la censura proposta dalla Regione Lazio è «non convincente e non provata» perché «parte degli investimenti programmati sono stati effettuati e parte sono stati programmati».
Viene così annullata la sentenza del Tar sul legame tra il riconoscimento di incrementi tariffari e leffettiva realizzazione degli investimenti, tanto spesso citata dal ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, che infatti ha trasferito questo stesso principio di corrispondenza tra tariffe e investimenti sia nella nuova legge sulle concessionarie sia nella relativa delibera Cipe.
Il Consiglio di Stato, si legge ancora nella nota della concessionaria, ha tra laltro rilevato che la controversia aveva per oggetto «pretesi inadempimenti» che tuttavia non risultano esistenti secondo le parti della concessione, e che lobbligo di effettuare gli investimenti è «solo uno dei doveri contrattuali,del quale va valutata limportanza e la essenzialità, oltre che la perduranza e la imputabilità, ai fini della valutazione della sussistenza dellinadempimento».
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