Strage del Circeo, libero Guido: scontata la pena

Torna libero uno dei responsabili della strage del Circeo: termina il periodo di affidamento ai servizi sociali. Insieme ad Angelo Izzo (in carcere) e ad Andrea Ghira (morto nella legione straniera spagnola) ridusse in fin di vita Donatella Colasanti e uccise Rosaria Lopez. La rabbia della sorella

Strage del Circeo, libero Guido: scontata la pena

Roma - Da meno di ventiquattro ore è un uomo libero. Gianni Guido, uno dei tre responsabili della strage del Circeo, ha da ieri chiuso i conti con la giustizia italiana. "Fine pena 25 agosto 2009" è scritto sulla sua scheda del casellario giudiziario. L’ormai 53enne ex ragazzo della borghesia romana che assieme ad Angelo Izzo e Andrea Ghira seviziò e uccise Rosaria Lopez e ridusse in fin di vita Donatella Colasanti in una villa del Circeo la notte del 30 settembre 1975, non ha più l’obbligo di dimora nella casa dei genitori così come previsto dall’affidamento ai servizi sociali che il tribunale sorveglianza gli aveva concesso l’11 aprile 2008 dopo 14 anni trascorsi a Rebibbia.

La violenza e l'omicidio Guido aveva allora 19 anni, mentre gli amici Angelo Izzo e Andrea Ghira ne avevano rispettivamente 20 e 22: tutti e tre hanno picchiato, violentato e poi annegato Rosaria Lopez, studentessa di 19 anni, e ridotto in fin di vita una sua amica di appena 17 anni, Donatella Colasanti, che è riuscita a salvarsi solo facendosi credere morta e che è deceduta a Roma il 30 dicembre del 2005 per un tumore al seno.

Trent'anni di carcere Figlio di un alto dirigente di banca, Guido è l’unico dei tre massacratori del Circeo ad avere scontato la pena e a essere tornato in libertà senza più alcun obbligo di comunicazione dei propri spostamenti in questura e con la possibilità di fare domanda per riavere il passaporto. Condannato all’ergastolo in primo grado, la pena di Guido fu ridotta in appello a 30 anni dopo una dichiarazione di pentimento e dopo un risarcimento di cento milioni di lire alla famiglia Lopez (che rinunciò a costituirsi parte civile).

Le fughe In carcere, di fatto, Guido ha trascorso una ventina d’anni, anche se in passato le provò tutte pur di non restare in cella: nel 1981 fuggì dal penitenziario di San Gimignano per rifugiarsi in Argentina, dove fu arrestato due anni dopo; nel 1985 evase anche dal carcere di Buenos Aires e riparò a Panama, ma la sua latitanza finì nel 1994. Considerate le evasioni, avrebbe dovuto scontare ben più di 30 anni che gli erano stati inflitti per la strage del Circeo, ma tra indulti, benefici penitenziari previsti dalla Gozzini, regime di semilibertà e, infine, affidamento in prova ai servizi sociali, la pena di Gianni Guido è arrivata ormai al termine. I giudici del tribunale di sorveglianza di Roma che nel 2008 lo hanno affidato in prova ai servizi sociali hanno scritto che Guido ha fatto un percorso di "silenzioso pentimento".

Gli altri due massacratori Destino diverso per gli altri due ex amici pariolini autori insieme a Guido di quella notte di follia nella villa sul mare. Angelo Izzo è attualmente detenuto nel carcere di Campobasso dove sta scontando un'altra condanna all'ergastolo per l'uccisione di una donna e della figlia di 14 anni nella campagna di Mirabella.

Nell’aprile del 2005, rimesso in semilibertà, tornò a seviziare e a uccidere: Maria Carmela Linciano e sua figlia Valentina di 14 anni. Mentre Andrea Ghira, latitante, si è arruolato sotto falso nome (Massimo Testa) nella legione straniera spagnola ed è morto di overdose nell'enclave marocchina di Melilla, dov'è sepolto.

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