Per dirla senza tante perifrasi il rockabilly è un eccitante miscuglio di rnr, country, boogie woogie e swing. Il rockabilly è un figlio riconosciuto da molti papà (da Bill Haley alle prime mitiche incisioni di Elvis alla corte di Sam Phillips, da Carl Perkins ai fratelli Burnette) anche se i progenitori, a fine anni 40, sono i Maddox Brothers e Curtis Gordon. Insomma siamo alle radici del rock, attraverso i mille rivoli del jumpnjive, del western swing e di mille sigle - oscure per i profani - che però vantano milioni di appassionati in tutto il mondo. A costoro si rivolge Summer Jamboree, il Festival internazionale di musica e cultura dellAmerica degli anni 40 e 50 che si infrange sulla spiaggia di Senigallia fino a domenica.
Serata clou domani con gli Stray Cats, il glorioso trio che dal 1978 ha tenuto alta la bandiera del rockabilly revival e che, allinterno della sua tournée daddio dopo trentanni di attività, tiene nelle Marche il suo unico concerto italiano. «Stiamo girando il mondo per poi separarci definitivamente - dice Brian Setzer, chitarrista e cantante, ciuffo «a culo danatra» dordinanza, tatuaggi e grinta da vendere - il nostro compito è finito. Abbiamo combattuto per anni contro la musica di plastica rinnovando la tradizione». Insieme a Lee Rocker al contrabbasso (che ha appena pubblicato un cd solista) e Slim Jim Phantom alla batteria butta il ritmo e lenergia oltre lostacolo della nostalgia giocando con i suoni basici e irruenti di Rock This Town e Stray Cat Strut (brani che hanno dominato le classifiche americane e inglesi anni Ottanta) o baloccandosi con vecchie cover di Elvis, Charlie Feathers, Buddy Holly, Jerry Lee Lewis. «Sono i nostri eroi, inutile nasconderlo. Senza di loro non esisteremmo.
«Il mio modello è la band di Mel Lewis, e ora andrò in giro con la mia big band. Ma per il momento finirò il giro del mondo a suon di rock and roll superscatenato».
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