Studenti universitari testimonial in tour nei licei e negli istituti superiori per promuovere Matematica e tutte le facoltà scientifiche. È una delle iniziative messe in campo dalla Sapienza per avvicinare i neodiplomati a facoltà come Matematica, Fisica, Statistica, che negli ultimi anni, in Italia come nel resto dEuropa, in termini di iscritti fanno fatica a tenere il passo con gli insegnamenti umanistici, specialmente le nuove facoltà legate ai media e alla comunicazione.
«A questo scopo - spiega Pietro Lucisano, prorettore agli Studenti de La Sapienza - lateneo più grande dEuropa ha formato un gruppo di 30 studenti universitari vicini alla laurea triennale, o che lhanno appena conseguita, che a partire dal mese di ottobre andranno nelle scuole superiori romane a raccontare le loro esperienze e a illustrare metodologie e materie di studio. Solo con un grande lavoro nelle scuole superiori sarà possibile promuovere la cultura scientifica e stimolare la passione dei ragazzi per questo tipo di studi». Niente «3 X 2», dunque, a La Sapienza. Iniziative come quelle annunciate da alcuni atenei italiani, che sfruttando il fondo ad hoc istituito dal Miur per gli studi scientifici danno la possibilità alle matricole delle facoltà scientifiche di non pagare il primo anno di studi, non sono in programma.
«Queste - afferma Lucisano - sono solo iniziative demagogiche. Il problema è far uscire dalle superiori studenti che siano appassionati al sapere scientifico, perché lostacolo non è rappresentato certo dagli 800, 1.000 o 1.500 euro lanno che si pagano per frequentare luniversità, bensì dallo scarso appeal che oggi emanano le facoltà scientifiche. Semmai, e penso agli studenti fuori sede, il problema non è liscrizione ma i soldi che servono per pagarsi vitto e alloggio nelle città sedi universitarie». La Sapienza, spiega Lucisano, che pure negli anni accademici 2004-2005 e 2005-2006 ha scontato in maniera consistente la prima rata del primo anno per queste facoltà, cerca di rispondere al problema attraverso un lavoro di raccordo con le scuole superiori. «Abbiamo fatto - continua il prorettore - una ricerca sui nostri docenti per capire cosa si aspettano dai ragazzi che escono dalle superiori. Inoltre, a parte il materiale informativo preparato per illustrare ai ragazzi cosa andranno a studiare e a fare nei laboratori, abbiamo previsto che docenti e studenti delle superiori possano avere degli assaggi di università con dei cicli di lezioni da frequentare a La Sapienza dove possano toccare con mano quello che riserveranno loro gli anni universitari nelle diverse facoltà».
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