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Studenti fuoricorso e ingegneri 40enni chiedono la paghetta

Finora sono stati i bamboccioni ad averla vinta nei tribunali. A febbraio, un ingegnere quarantenne ha deciso di ricorrere in Cassazione contro una sentenza della Corte d’appello di Milano che aveva confermato, respingendola, una richiesta di mantenimento al padre. Nel 2005, l’ingegnere aveva citato in giudizio il padre, 80 anni, miliardario e chirurgo di fama internazionale, chiedendo la corresponsione di 2mila euro mensili a titolo di mantenimento e 57mila euro di arretrati. Il Tribunale di Milano ha respinto la domanda. La Corte di appello, a seguito del ricorso del figlio, ha confermato la sentenza sostenendo che «l’appellante aveva ormai 40 anni, era laureato in ingegneria e che per età, capacità lavorative, e professionalità sarebbe dovuto essere indipendente economicamente». L’ingegnere ha fatto ricorso in Cassazione. A gennaio, una notizia analoga aveva scatenato il dibattito. Era la storia di una studentessa fuoricorso di 32 anni che aveva fatto causa al padre deciso a sospenderle il mantenimento. Il genitore, un artigiano trentino, si è visto recapitare dal tribunale di Bergamo l’obbligo di continuare a mantenere la figlia.

L’uomo aveva deciso di sospendere l’assegno mensile di 350 euro perché la studentessa era fuoricorso.

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