Flotilla e ultrasinistra allerta autunno caldo. "Una rete europea si prepara a colpire"

Asse tra pro-Pal e "far left" in Italia, Francia e Spagna. Il report: "Vogliono alzare il tiro"

Flotilla e ultrasinistra allerta autunno caldo. "Una rete europea si prepara a colpire"
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Blocchi dei porti, intimidazioni nelle università, mobilitazioni di piazza che non escludono la violenza se la Flotilla diretta a Gaza verrà fermata con le cattive dagli israeliani. La saldatura fra gruppi di estrema sinistra e movimenti pro Pal è una realtà pronta a scatenare un autunno "caldo" contro il governo. Il primo appuntamento di lotta è il corteo nazionale del 4 ottobre a Roma contro "il genocidio e l'occupazione di Gaza".

Il centro studi americano, Washington Outsider Center for Information Warfare, che ha pubblicato in luglio un rapporto su "L'estrema sinistra filo-palestinese e i suoi coinvolgimenti militanti" negli Stati Uniti, sta preparando un focus sul nostro paese. "Sappiamo bene che in Italia gruppi di estrema sinistra come Usb (Unione sindacale di base), Calp (Collettivo autonomo lavoratori portuali) puntano a creare tutta una serie di blocchi e disagi nei confronti del governo utilizzando la causa palestinese". Un'anticipazione al Giornale del dossier per il centro studi di Washington dell'esperto sul terrorismo islamico Giovanni Giacalone. La pericolosa saldatura con i movimenti pro Pal, che coinvolge pure "altre formazioni come i Carc (Comitato di appoggio alla resistenza comunista) e Npci (Nuovo partito comunista italiano), che annunciano apertamente di voler scacciare l'esecutivo Meloni per imporre un governo di blocco popolare". Obiettivo velleitario, ma che potrebbe provocare disordini. Nel nuovo rapporto, Giacalone non ha dubbi: "Siamo convinti che il fenomeno sia più ampio e interconnesso, con una rete transnazionale di gruppi far left e palestinesi in contatto tra loro, particolarmente attivi tra Italia, Francia e Spagna". La ricerca e l'analisi dei movimenti in rete dimostrano che "la questione Flotilla per l'estrema sinistra sia un pretesto per scatenare disordini mentre per i palestinesi si tratta di un'opportunità da sfruttare a livello europeo".

I portuali del Calp sono radicati a Genova dove una figura di spicco dei pro Pal è Mohammad Hannoun sanzionato nel giugno 2025 dal Dipartimento del Tesoro americano come collettore di Hamas in Italia. I portuali minacciano di bloccare le navi in porto se hanno a che fare con Israele e pubblicano la foto a testa in giù del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, mentre parla dal palco della Cgil. L'imbarcazione Luna Bark con a bordo attivisti del Calp è salpata con la Flotilla diretta a Gaza. Riccardo Rudino, camallo di Genova, ha annunciato, che "se, per soli 20 minuti, perdiamo il contatto con le nostre barche ed i nostri compagni, blocchiamo tutta l'Europa". L'operazione "Blocchiamo tutto" riguarda anche altri porti italiani. Lunedì nel pomeriggio verrà organizzata una manifestazione ad Ancona, con questo slogan, dal coordinamento Marche per la Palestina. Per poi proseguire con un corteo di solidarietà a Gaza e alla Global Sumud Flotilla. L'Unione sindacale di base (Usb), che ha indetto uno sciopero nazionale del 22 settembre ed i centri sociali delle Marche si danno appuntamento con l'obiettivo di "bloccare il porto di Ancona".

I portuali di Genova pro-palestinesi ricevono via Instagram anche la solidarietà dal Rojava, la zona autonoma curda nella Siria orientale. Sotto una foto di uomini armati, in mimetica e mascherati, che si presentando come Tikko (Partito Comunista di Turchia/Marxista-Leninista), si legge: "Lottate nei porti contro il traffico di armi e l'ordine imperialista di Israele in Palestina. Siete parte del fronte anti-fascista in Italia e soprattutto nella vostra città, Genova, che ha una gloriosa storia di liberazione". L'Unione sindacale di base, il 2 settembre su Instagram, citava "i blocchi di navi e aerei che portano armi nei teatri di guerra (...) Con la Palestina nel cuore, avanti tutta! Se bloccano la Flotilla, blocchiamo tutto!".

Un altro fronte di lotta, che cementa l'alleanza fra estrema sinistra, come gli universitari di Cambiare rotta e il movimento dei Giovani palestinesi, è quello delle università dove finisce nel mirino qualsiasi voce dissonante o filo israeliana. La rete lavora ad un fitto calendario di mobilitazioni negli atenei in vista del corteo nazionale di Roma del 4 ottobre.

"Crediamo che i legami, nazionali e transnazionali, tra estrema sinistra e gruppi pro-Pal in Europa vadano esaminati attentamente - si legge nelle anticipazioni del nuovo rapporto per il centro studi di Washington - Il rischio che alzino il tiro, come già avvenuto negli Usa, è reale".

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