Studenti scatenati: aggrediti Carlo e Camilla

LondraDegenera nella violenza la protesta degli studenti inglesi contro l’aumento delle tasse universitarie. Ci sono stati duri scontro con la polizia con feriti da ambo le parti e diversi arresti. Vetrine spaccate in Oxford Street, un tentativo d’assalto al ministero del Tesoro, danni alla sede della Corte Suprema. In serata un episodio fortemente simbolico ha concluso un crescendo di violenze preoccupante: l’auto su cui viaggiavano il principe Carlo e la consorte Camilla, diretti a un evento al Palladium, è stata circondata e presa a calci nella centralissima Regent Street. L’auto è poi potuta ripartire e la coppia è giunta regolarmente alla meta.
Il bilancio dell'ultimo atto di una protesta come non se ne vedevano da decenni, iniziata già lo scorso mese e protrattasi fino a ieri in un crescendo di cortei e occupazioni, si è rivelato alla fine piuttosto pesante. Già nel primo pomeriggio, qualche ora prima del voto finale, davanti alla Camera dei Comuni era scoppiato il finimondo. La polizia aveva arrestato sette persone, sei erano rimaste ferite, di cui tre poliziotti. Uno di loro, cadendo dal suo cavallo, aveva riportato una grave ferita al collo. I dimostranti, che fin dalla mattinata avevano tentato di avvicinarsi al Parlamento, sono riusciti infine a forzare i cordoni delle forze di polizia attorno a Parliament Square lanciando contro gli agenti cartelli stradali e petardi.
Secondo alcune notizie di stampa, tra i feriti anche uno studente sarebbe grave, rimasto a terra privo di conoscenza. Il livello dello scontro ad un certo punto era così alto che la polizia ha dovuto utilizzare le "gabbie di contenimento" contro gli studenti. Tra le migliaia di dimostranti c'erano studenti di età diverse, molti delle scuole superiori arrivati fin là senza venir accompagnati dai genitori. Ragazzine di tredici anni della Camden School for Girls che hanno perfino preso d'assalto le barriere innalzate dalle forze dell'ordine nel tentativo di demolirle. «Vogliamo che i parlamentari sentano le nostre voci» hanno dichiarato gli studenti e non c'e' dubbio che i destinatari del messaggio l'abbiano ricevuto seppur senza tenerne troppo conto.
Mentre fuori dalla Camera la polizia faceva fatica a tener a bada la rivolta, al suo interno il dibattito, anche acceso, si svolgeva come da copione. Già si sapeva che la coalizione avrebbe mostrato i primi segni della sua fragilità proprio nell'affrontare questa riforma. In particolare imbarazzo il leader dei liberaldemocratici Nick Clegg, che in campagna elettorale si era dichiarato a sfavore di un aumento delle tasse universitarie e dopo l'accordo con i conservatori aveva dovuto rimangiarsi tutto. Ieri, prima del voto, già tre parlamentari del suo partito avevano rassegnato le dimissioni da assistenti ministeriali perché contrari alla riforma e altri avevano già annunciato il proprio voto contrario. Prese di posizione che ad ogni modo si sono rivelate tecnicamente inutili. L'aumento delle tasse annuali fino a novemila sterline è passato alle 17.45 del pomeriggio, nonostante le fratture interne alla maggioranza.

«Gli incrementi saranno progressivi - ha dichiarato il ministro Vincent Cable difendendo la riforma - si tratta di una decisione giusta che ci permetterà di mantenere alti gli standard di qualità delle nostre università». «Di questo passo però - ha ribadito pronta l'opposizione - le nostre saranno le università pubbliche più care del mondo».

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