Stupro filmato con il cellulare Spunta giro di video con minori

da Ancona

Il caso della 13enne di Ancona stuprata e filmata con il videofonino da un gruppo di minorenni ha scatenato un vero proprio effetto domino. Il muro di silenzio che, fino a qualche tempo fa, proteggeva le tante altre storie simili, si sta lentamente sgretolando. E, nel frattempo, l’inchiesta della procura per i Minori di Ancona si allarga.
Visionando il materiale informatico sequestrato ad alcuni degli indagati, infatti, gli investigatori sono riusciti a risalire al motore di ricerca specializzato in pornografia, conosciuto solo dagli «addetti ai lavori», dal quale i giovani anconetani, e non solo loro, scaricavano i filmati delle loro quasi coetanee intente a fare sesso. Giovanissime lolite tra i 13 e i 15 anni. Disinvolte e disinibite, che si offrono in Rete, come nelle chat erotiche, con tanto di numeri di telefono e riferimenti utili per poterle contattare. Stando a quanto riferisce il procuratore Ugo Pastore, è ancora presto per stabilire se si tratti di forme organizzate di sfruttamento sessuale ai danni di minori, o se, invece, le ragazzine si propongano spontaneamente, magari in cambio di denaro o regali.
Oltre alla 13enne di Torrette, sono già state individuate altre protagoniste dei video. Si tratta di due 17enni di Senigallia, filmate, pure loro, mentre fanno sesso. «Utenti» dei filmati giovani della zona, ma anche adulti, che ricevevano regolarmente gli mms e i video sui propri cellulari. A questo punto, però, appare sempre più realistica l’ipotesi che il giro di video hard con giovani lolite coinvolga più regioni.
I filmati, al vaglio della polizia postale e della squadra mobile, colpiscono per la naturalezza con la quale sono stati girati. Così come appare altrettanto normale la loro diffusione sul web. I due proprietari del pc e del telefonino incriminati rischiano un’ulteriore accusa per diffusione di materiale pedo pornografico, oltre a quella che già viene loro contestata per la vicenda degli abusi sessuali al parco del Gabbiano. Una mole di materiale destinata a confluire in un procedimento penale separato, mentre sarà eventualmente la Procura ordinaria a valutare misure nei confronti del gestore del motore di ricerca.
Nel frattempo, la 13enne di Torrette, dopo un periodo di isolamento voluto, è tornata a scuola in un clima tutt’altro che accogliente. Nell’ultimo periodo non è più riuscita a uscire di casa perché insultata, insieme alle amiche, e derisa da giovani del quartiere. Già nelle settimane scorse la famiglia della ragazzina aveva presentato una denuncia alla polizia sulle minacce subite e sul danneggiamento di un’autovettura, ma per ora non sono state presentate nuove querele.
L’inchiesta partita da questo caso ha spinto molte altre persone a uscire allo scoperto. Genitori, giovani e perfino insegnanti che hanno iniziato a segnalare alla Procura per i minorenni altri episodi di violenza e di bullismo, non solo a sfondo sessuale. Su questo, però, il procuratore Pastore mantiene il più stretto riserbo, in attesa di verificare la fondatezza di tutte le denunce. Denunce presentate da presunte vittime, che stanno iniziando a far sgretolare quel muro di omertà che, a quanto pare, ha tenuto «dall’altra parte» storie raccapriccianti.


Per quanto riguarda, invece, le posizioni dei quindici indagati per gli abusi sulla 13enne al parco del Gabbiano di Ancona, alcune verranno stralciate, in quanto è stata accertata l’estraneità ai fatti. Ma, al loro posto, entreranno in gioco altri giovani, la cui partecipazione al video stupro è venuta alla luce di recente.

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