Le piogge dei giorni scorsi e il caldo dell'anticiclone in arrivo sono l'habitat più adatto. E a fine mese rispunteranno le fastidiose zanzare. Sciami di insetti autoctoni che convivono con noi da sempre come la Culex pipies o come la zanzara tigre (Aedes albopictus), da una ventina d'anni in Italia, mescolate ad altre che, a sorpresa, si sono adattate a Milano perciò dette «aliene» (comunque già avvistate sulla Penisola). A tracciare una mappa delle zanzare del milanese è Sara Epis, professore associato di Parassitologia all'università degli Studi di Milano. L'esperta, con la squadra del gruppo Entopar, sta lavorando a un censimento completo nell'ambito del progetto Musa finanziato dal Pnrr.
«Il progetto è iniziato l'anno scorso, coinvolge anche entomologi e zoologi di altri atenei milanesi. Lo scopo è valutare l'impatto che urbanizzazione e rigenerazione urbana hanno sulla biodiversità per poi migliorare il benessere e la sostenibilità». Dall'Orto di Brera a Mind i ricercatori sono andati a caccia di larve di insetti. «Le attenzioni sono sempre rivolte alla tigre ma abbiamo trovato almeno 10 specie, di cui 3 non attese a Milano. Aspettiamo a divulgarle perché attendiamo una seconda conferma e lavorando a una pubblicazione scientifica». Fra le aliene presenti nelle zone montane, non in città, ci sono le orientali Aedes koreicus e Aedes japonicus, «si adattano bene al freddo. Le aliene si introducono da noi accidentalmente, con gli spostamenti di merci e persone. Le 3 che ci hanno sorpreso a Milano potrebbero essere originarie del centro Europa. La tigre ormai sì riproduce in Italia ed è presente dappertutto. Sicuramente i cambiamenti climatici impattano sulla fisiologia e sulla distribuzione geografica di questi insetti». E quali virus ci possono trasmettere? «La Culex può essere vettore del virus West Nile. Va detto che l'uomo e il cavallo ne sono colpiti accidentalmente, il vero serbatorio sono gli uccelli. Non tutte le zanzare che ci pungono trasmettono questo virus, ma solo quelle infette».
Nell'ultimo anno si sono avuti 94 casi di West Nile e 7 morti (fonte: ISS), la trasmissione non avviene da uomo a uomo ma attraverso la zanzara. E la Dengue? «Il vettore della Dengue è la specie Aedes Aegypti endemica delle zone tropicali e subtropicali, si tratta di una specie africana che ormai ha colonizzato anche Cipro, Madeira e il mar Nero. Non si trova in Italia. I casi di Dengue che si sono verificati (347 nel 2023 dei quali 80 in Lombardia e nessun morto) hanno avuto come vettore la zanzara tigre che in passato trasmetteva la Chikungunya».
Che fare per proteggersi? «Possiamo aiutare i Comuni che svolgono campagne di disinfestazioni evitando i ristagni d'acqua su terrazzi e balconi. Chi dispone di stagni o laghetti può introdurre i bacilli larvicidi, soluzione rispettosa dell'ecosistema». Le zanzare potrebbero scomparire con le nuove tecniche che rendono sterili gli insetti? «Il progetto di Terni, gene drive, guidato dal professore Crisanti sta avendo risultati eccezionali sulla zanzara della malaria ed è ancora sperimentale.
La prossima estate a Procida ne partirà un altro per rendere sterile la zanzara tigre senza modificare i geni ma ricorrendo a un batterio che induce sterilità». Gli effetti sull'ecosistema? «Impossible saperlo ora. Non credo si arrivi mai all'eliminazione di miliardi di insetti. Sarà importante raggiungere un punto di equilibrio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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