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Sua Maestà in rosso Per far cassa affitta il palazzo di Lady D

Londra«Abbiamo deciso che l'appartamento 8 della principessa Diana potrebbe essere un ottimo ufficio». Che le sue numerose Jaguar fossero tutte fornite in leasing, questo si sapeva già da qualche tempo. Ma che le finanze della regina Elisabetta fossero così risicate da costringerla ad affittare persino la dimora della Principessa del Popolo, l'ha denunciato soltanto ieri il quotidiano The Independent rivelando il contenuto di una corrispondenza segreta intercorsa tra il governo britannico e Buckingham Palace.
Centinaia di missive e email, di richieste e controproposte, che fotografano nel dettaglio la crisi economica del portafoglio reale, specchio fedele, seppur meno problematica, di quella da cui il Paese ancora non riesce ad uscire.
La regina certamente non è povera, ma dietro i cancelli dorati delle sue enormi dimore si aprono sale di rappresentanza con la tappezzeria logora. E non è soltanto una metafora. Non è infatti una novità che già negli anni scorsi sua Maestà aveva richiesto al governo quasi il raddoppio del suo sostegno pubblico (fermo dal 1991 a poco meno di 8 milioni di sterline) per restaurare alcuni dei palazzi di sua proprietà. Se ne era occupato personalmente il Tesoriere Reale, sir Alan Reid, con una richiesta formale rivolta al ministero per la Cultura, la Comunicazione e lo Sport. La domanda era stata respinta senza tanti complimenti e per di più l'anno dopo i giornali avevano rivelato che la commissione parlamentare dei conti Pubblici aveva voluto saperne di più su come gli attuali contributi venivano utilizzati. Venir a conoscenza del fatto che molti parenti non prossimi di Elisabetta - tra cui il duca e la duchessa di Kent e il duca e la duchessa di Gloucester - vivevano beatamente a Kensington Palace senza sborsare una lira non era stata una scoperta gradita per i parlamentari inglesi. Ma non basta, dato che Elisabetta è una monarca moderna e democratica era saltato fuori che anche alcuni suoi consulenti, come il supervisore alla fotografia, usufruivano gratis di ottime sistemazioni nelle dimore reali. Grazie a molti di questi introiti mancati e allo stallo del finanziamento pubblico, nelle tasche reali, tolte le spese di Stato e di rappresentanza, pare siano rimasti proprio pochi spiccioli. Spiccioli che non le permettono di dare una rinfrescata alle sue magioni. Tanto da indurla - come testimonia una mail inviata nel 2005 al ministero per la Cultura - a voler affittare come ufficio una delle residenze della Principessa Diana per pagare queste spese.

Alla fine la proposta non si era concretizzata per timore di una reazione ostile da parte dell'opinione pubblica e Elisabetta aveva finito col dare in affitto l'appartamento ad una delle fondazioni di beneficenza di Carlo, suo figlio nonchè ex marito di Diana. Si sa, i problemi finanziari come i panni sporchi, meglio risolverli in famiglia.

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