«Sul piano traffico niente superpoteri per Calamante»

«Calamante utilizzi bene i poteri di cui già dispone prima di chiederne altri». L’accusa è rivolta all’assessore capitolino alla Mobilità da Daniela Chiappetti, assessore ai Lavori pubblici e viabilità nel II Municipio per Forza Italia, in coincidenza con l’avvio del piano di fluidificazione del traffico sulle strade più congestionate di Roma.
Il piano del comune, 32 chilometri di viabilità sotto controllo fino al 30 giugno, è entrato in vigore lunedì 6 marzo. La ricetta per fluidificare la circolazione, secondo il Campidoglio, è la solita: prevenzione zero, multe a raffica, questa volta sembra anche con l’aiuto di telecamere sui mezzi della polizia municipale. Molte delle strade individuate dal piano, però, prevedono aree di carico e scarico merci. E qui sorgono ulteriori problemi di spazio negli orari riservati alle operazioni. Con una sorta di parcheggio «fai da te». Grande confusione e vigili inflessibili. Ma le colpe, secondo Forza Italia, sono soprattutto del comune: «Calamante - spiega Daniela Chiappetti - ha individuato nell’inciviltà degli automobilisti, che parcheggiano in aree di sosta vietata, l’ostacolo principale per tutti quei mezzi che, specie nel nostro municipio, si occupano ogni giorno del trasporto e dello scarico merci. Questo, almeno, è quello che si è appreso leggendo le sue dichiarazione ai quotidiani dei giorni scorsi». «Sorprende - prosegue l’esponente azzurra - come per far fronte a uno storico disagio come questo l’assessore abbia chiesto e invocato addirittura poteri speciali sul traffico. Prima di fare certe richieste sarebbe più giusto e logico, però, se Calamante utilizzasse con continuità e precisione i poteri già in suo possesso».
Il problema è causato dalle auto parcheggiate male, spesso in doppia fila, ma anche dalla mancanza di spazi. A Roma si calcola che siano non meno di 80mila i veicoli, grossi e piccoli, adibiti alle merci. Spesso questi mezzi sono a loro volta costretti a parcheggiare dove è possibile, perfino sotto i semafori, creando ulteriori intralci. «A mancare - sostiene Daniela Chiappetti - è un efficace coordinamento tra le licenze rilasciate dal comune agli esercizi commerciali e l’assegnazione dei posti di scarico merci, una competenza che è propria dell’ufficio mobilità.

A volte passano mesi prima di vedere assegnate queste aree ai negozi che ne fanno richiesta. Ma evidentemente queste riflessioni non vengono fatte dagli amministratori del Campidoglio, se per l’assessorato capitolino alla Mobilità il problema sembra dipendere solo dagli automobilisti indisciplinati».

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