«Sul rientro del deficit fornitori presi in giro»

«L’assessore regionale Battaglia, con una circolare del 28 novembre, ha dato ordine ai direttori generali delle Asl di preparare le certificazioni per pagare entro il 31 dicembre i fornitori per le fatture dei primi sei mesi del 2006». A riferire la notizia sono il capogruppo di An Antonio Cicchetti, il vicepresidente del Consiglio regionale Bruno Prestagiovanni e i consiglieri Fabrizio Cirilli e Tommaso Luzzi, componenti rispettivamente della commissione Bilancio e della commissione Sanità.
«Nella missiva dell’assessore alla Sanità - sottolineano gli esponenti di An - si afferma esplicitamente la volontà di far ricorso ad un’anticipazione finanziaria e si afferma che l’intera operazione sarebbe concordata con l’assessore al Bilancio: peccato che le anticipazioni finanziarie, a partire dalla legge finanziaria nazionale del 2004, siano considerate indebitamento e quindi vietate. A meno che non si tratti di un utilizzo limitato ad un lasso brevissimo di tempo, comunque garantito dalla presenza di adeguate coperture e autorizzato dal ministero dell’Economia. Qui - precisano i consiglieri - stiamo invece parlando come minimo di 1,5 miliardi di euro per un anno, il 2006, del quale non sono per nulla accertate le coperture e senza che il ministero dell’Economia ne sappia nulla. Addirittura sembra non saperne nulla neppure l’assessore Nieri, che ha candidamente dichiarato il suo scetticismo per la sortita dell’assessore Battaglia, il quale pure ha messo per iscritto che l’intera iniziativa scaturirebbe da un’intesa tra i due assessorati. Il fatto più grave è che né l’assessorato alla Sanità né quello al Bilancio avrebbero predisposto alcun atto amministrativo per pubblicare il bando di gara previsto comunque dalla legge per individuare il partner finanziario dell’operazione. Il che, di fronte ad una circolare che assicura i direttori generali sull’arrivo di queste risorse entro il 31 dicembre, non può che significare che qualcuno abbia seriamente pensato di fare a meno della gara: i tempi tecnici, infatti, sono tali da rendere improponibile questo termine persino per la stessa pubblicazione del bando».
«Come nel caso Capodarco - concludono Cicchetti, Prestagiovanni, Cirilli e Luzzi - ci troviamo di nuovo di fronte ad un mix di furbizia ed incompetenza, che non mancherà di creare sconcerto e irritazione tra le imprese interessate».
Anche per Alessio D’Amato, capogruppo di Ambiente e Lavoro alla Regione, «il piano di rientro dal deficit sanitario proposto dall’assessore Battaglia non va bene». «Nel merito - spiega D’Amato - ci sono almeno due grandi questioni che sono in netta contraddizione con quanto finora deciso dalla maggioranza regionale. La prima questione è quella relativa al rapporto pubblico-privato e alla riduzione dei posti letto, che non può penalizzare le strutture pubbliche.

Per quanto riguarda poi il personale precario e gli esternalizzati, seconda grande questione, se la proposta rimarrà immutata significherà non rispettare il protocollo sottoscritto recentemente dalla giunta regionale con le organizzazioni sindacali».

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