Sul tram il cane può sfrattare il micio

A Milano l’Atm vuole tornare al Medioevo, quando nei sinuosi e ingannevoli corpi dei gatti albergava Satana in persona. L’azienda ha deciso che sia Silvestro a sloggiare dalla vettura o dalla stazione stessa, nel caso il proprietario, munito di regolamentare biglietto e trasportino d’ordinanza, incroci il padrone di Fido. Oddio, si assiste anche di peggio in Italia, dove numerose città non permettono agli animali domestici, di nessuna specie, razza, taglia e rango, il trasporto sui servizi pubblici, però questa faccenda del gatto che, se incrocia un cane sul mezzo di trasporto debba lasciare il posto a Messere il Cane, non va bene, ma neanche un po’. Una discriminazione inaccettabile che, senza voler fare ricorso a iperboli storiche azzardate, richiama alla mente certe disgraziate leggi razziali, quando si vada a leggere il regolamento dell’Atinom (L’azienda del nord ovest) che prevede possano salire a bordo i cani per non vedenti (e, sia detto con ironia, «vorrei ben vedere»), nonché i cani dei cacciatori durante la stagione venatoria. Dunque, i vecchietti artritici con il cagnolino acciaccato che si recano a far spesa, a piedi, mentre atletici e allenati cacciatori li salutano col gesto dell’ombrello, seduti sul bus e scortati dai loro saettanti veltri pronti a inseguir lepri. Robb de matt.

Originali anche le norme su pulcini, pesci e uccelli dell’Atm. Due pesci sono consentiti.
Devo immaginare ci si riferisca a pesci vivi, perché se uno ha comprato quattro triglie congelate al supermarket che fa, ne lascia due al conducente? (...)

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica