Caro dottor Granzotto, sono sempre stato un suo sincero ammiratore, può quindi immaginare la mia grande delusione quando ho letto la risposta alla lettera del signor Paolo Sebastiani, dove il mio Paese, la Svizzera, veniva ridicolizzato e ridotto al rango di un mediocre Paese da operetta. E questo non per sua colpa, ma a causa di uno sciagurato scribacchino povero di spirito che su un foglio di Ginevra, una specie di tabloid infarcito solo di piccola pubblicità, ha insultato il premier italiano e lItalia tutta. Capisco perfettamente lindignazione sua e quella del lettore, ma mi dica in tutta sincerità che cosa centrano la Svizzera e gli svizzeri? È sicuro poi che larticolo in questione non sia stato passato o ispirato da quei suggeritori-gole profonde sempre allopera nel sottobosco culturale-mediatico italiano, a cui sembra interessare di più lo sputtanamento (perdoni il termine) del premier che il buon nome del loro Paese? Tanto per dirne una, gli stessi concetti (quasi una fotocopia) sono stati espressi tempo fa da Andrea Camilleri in occasione di unintervista data a un quotidiano tabloid di Zurigo.
Dottor Granzotto, lei pensa davvero che le esternazioni di quel «giornalista» possano rappresentare in qualche modo lopinione che gli svizzeri hanno dellItalia? Via, sono sicuro che neanche lei ci crede. Al di là degli innegabili difetti e anche delle colpe (che ha pur sempre cercato di riparare), ha dato e dà al mondo ben altro che orologi a cucù, formaggi con i buchi e forzieri per nascondere capitali in fuga. La disoccupazione da noi si è mantenuta sui consueti moderati livelli, su scala nazionale è addirittura diminuita: su circa 7,2 milioni di abitanti, oltre 4 milioni continuano ad avere unoccupazione. Quello che però forse lei non sa e che è ignorato anche dalla maggior parte degli italiani, è il fatto che lItalia è tra i Paesi che godono presso gli svizzeri di maggiore simpatia e ammirazione, e questo malgrado ricorrenti polemiche (spesso strumentali) e reciproci malintesi (non dimentichi che Tremonti più volte definì la Svizzera «la Caverna di Alì Babà»). Ora purtroppo si è messa di mezzo anche questa polemica con un povero di spirito che neanche meritava la sua attenzione, e questo le ha dato loccasione di usare toni ingiustamente sprezzanti nei confronti del nostro Paese, facendo poi leva su quei luoghi comuni dai quali lei giustamente si è sempre distanziato. Elevando quello scribacchino a livello di opinionista, quasi portavoce dellopinione pubblica svizzera (ci mancava anche questo!) ha fatto a lui un regalo immeritato e a noi un grave torto.
Lugano
Questa volta lho fatta grossa. Non è il solo, caro Rimoldi, ad avermi tirato le orecchie per aver ridotto la Svizzera a luogo di forzieri e di cucù. Mentre so bene che è quella da lei descritta. Per me, poi, che vi soggiorno assiduamente, è Paese di sogno per la risolutezza (ah, quel no ai minareti!), lordine e la correttezza, ma chiamiamola pure educazione, che vi regna. Chiedo dunque scusa.
Paolo Granzotto
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