Ta Mok (Distretto di Tram Kak, 1926 - Phnom Penh, 21 luglio 2006, nella foto), fu lultimo leader dei Khmer Rossi cambogiani. Da ragazzo voleva diventare monaco buddhista, ma a 16 anni entrò nella resistenza anti-giapponese, e poi, dal 49, divenne un leader del movimento nazionalista anti-francese Khmer Issarak. Nel 50 entrò nel Partito Comunista dellIndocina. Nel 68 divenne vice-segretario del partito per la Zona Sud-Ovest del Paese, e ordinò vari massacri di civili. Il 20 marzo 76, un anno dopo listituzione della Kampuchea Democratica di Pol Pot, divenne primo vice-presidente dellAssemblea dei Deputati del Popolo. Lanno dopo divenne Capo di Stato Maggiore dellEsercito. Durante la dittatura fece distruggere interi villaggi (30mila morti soltanto nel distretto di Angkor Chey). Nel 78 le sue milizie uccisero fra le 100mila e le 250mila persone nella zona orientale del Paese. Dopo la fine del regime, nel 79, Ta Mok si rifugiò nella foresta con alcuni suoi uomini. Nel 93 realizzò esecuzioni di massa in Vietnam. Nel 97 i Khmer Rossi si divisero in due fazioni, la sua e quella di Pol Pot, ed egli, temendo di essere arrestato dallex-leader, lo fece a sua volta imprigionare, organizzando un processo in cui lo accusò di essere una spia al soldo del Vietnam.
Venne catturato nel 99 dallesercito cambogiano presso il confine thailandese e condotto a Phnom Penh in un carcere militare, assieme al suo ex-luogotenente «compagno Deuch». È lunico leader dei Khmer Rossi a essere stato catturato vivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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