Roma

Tanta tensione pochi incidenti

Omar Sherif H. Rida

Un sabato da anni di piombo quello di ieri per la capitale. In mattinata la protesta di Forza Nuova davanti alla sede della Prefettura. Nel pomeriggio la manifestazione di Centocelle «Roma libera dai fascisti», organizzata dai centri sociali in occasione del 61° anniversario della Liberazione della città dall’occupazione tedesca. Eppure «tanto tuonò che alla fine... non piovve»: contrariamente alle previsioni della vigilia tutto si è svolto in un clima di relativa tranquillità.
Intorno alle 12, circa trenta persone aderenti a Forza Nuova si sono radunate davanti alla sede della Prefettura, in piazza Santi Apostoli, per protestare contro il divieto della prevista manifestazione. Minacciosi i toni, viene diffusa una nota a firma di Roberto Fiore, il segretario nazionale di Fn, nella quale il movimento «ribadisce la propria volontà di manifestare a Centocelle e ovunque ritenga opportuno se necessario, senza autorizzazione, qualora prefettura e questura continuino a prendere ordini dagli amici dei brigatisti rossi e degli immigrati clandestini». Dopo alcuni minuti di attesa il coordinatore regionale di Fn, Massimo Perrone, viene ricevuto dal capo di gabinetto del prefetto, Angelo Malandrino. Al termine dell’incontro è lo stesso Perrone ad annunciare che «il corteo di Forza Nuova si terrà sabato prossimo a Centocelle e se non ci sarà concessa l’autorizzazione ci comporteremo come i disobbedienti, che vengono rispettati di più».
Intanto, a piazza San Felice da Cantelice, era già iniziato il presidio anti-fascista dei centri sociali in un quartiere blindato. Reparti delle forze dell’ordine in tutte le aree limitrofe, chiuso il tratto tra piazza San Felice e piazza dei Mirti, sui muri tanti manifesti: bianchi e neri per denunciare il «tentato omicidio avvenuto al Forte Prenestino da parte dei fascisti. Unici momenti di tensione alle 17, quando alcuni ragazzi in motorino vengono visti staccare i manifesti antifascisti dai muri e alle 19.

30 quando da un’auto arrivano frasi ingiuriose verso i manifestanti.

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