La notte porta consiglio e scontrino. La partenza della maratona che porterà (forse già lunedì sera) alla delibera sullaumento delle tariffe dei taxi ha avuto un suo perché nellemendamento che introdurrebbe la ricevuta a fine corsa. Una bella seccatura per il tassista, anche se sul pezzetto di carta già si danno interpretazioni differenti. Andiamo con ordine. Riferisce Fabrizio Panecaldo, Pd: «Giovedì alle 23,30 è stato approvato un emendamento, con parere favorevole dellassessore alla Mobilità Marchi, alla delibera 21, proposto dai consiglieri aggiunti che prevede che i possessori di licenza taxi e i noleggiatori debbano emettere ricevute automatiche complete di numero di licenza, giorno e ora del viaggio, durata in chilometri e minuti, tariffe applicate e riferimenti per eventuali reclami come accade nel resto dei paesi europei». Lemendamento è passato in via bipartisan con 38 voti favorevoli, sei contrari e un solo astenuto.
Panecaldo viene smentito da Antonello Aurigemma, presidente della Commissione comunale mobilità del Pdl: «Capiamo lafa, ma è giusto rinfrescare la memoria allonorevole Panecaldo. Lemendamento proposto dai consiglieri aggiunti non fa riferimento ad alcuna normativa fiscale perché, è bene precisarlo, lorgano preposto ad eventuali modifiche è la legge ordinaria dello Stato. Quindi, tranquillizziamo il collega Panecaldo e soprattutto i tassisti romani che lemendamento dei consiglieri fa riferimento a un titolo di viaggio in cui riportare il luogo di partenza e di arrivo, la tariffa applicata e lidentificazione delloperatore che ha svolto il servizio, ricevute già in uso tra molte cooperative taxi. Ci dispiace constatare come per lennesima volta, lopposizione prosegua nella sua opera di disfattismo continuando a lanciare allarmismi che non hanno nessun fondamento».
Per il resto, il più sorpreso (e arrabbiato) sembrerebbe Francesco Storace, consigliere de La Destra in Campidoglio: «Nemmeno Visco sarebbe riuscito a partorire lo scontrino fiscale per i tassisti. Cè riuscito il Campidoglio che ha approvato un emendamento escogitato da quei consiglieri aggiunti che sono riusciti a fregare unassemblea sonnolenta. La notte incredibile ha trasformato una delibera protaxi in una vessazione antitaxi e sarebbe bene che prima di proseguire lunedì, la Giunta riflettesse e la accantonasse per evitare altri danni alla categoria».
Lo scontento pare generalizzato. Massimiliano Valeriani, sempre Pd: «La maggioranza che in modo testardo ha voluto imporre al Consiglio Comunale e alla città un provvedimento sbagliato e inopportuno come quello dellaumento delle tariffe per il servizio pubblico dei taxi è ormai nel caos. Tra sconti, tariffe differenziate o agevolate e oneri a carico dei tassisti, la maggioranza da paladina della categoria è diventata un po per sciatteria e un po per incapacità una vera angoscia per i lavoratori del servizio taxi di Roma». «La confusione creata con questo provvedimento che continuiamo a giudicare contrario agli interessi della città è ormai totale - prosegue-. Giunta e maggioranza divisi ha costruito un pateracchio inestricabile. Che sarebbe ormai giunto il momento di ritirare».
La delibera, lo ricordiamo, ha recepito la proposta avanzata dal sindaco Alemanno di fissare a 1,42 euro il costo chilometrico della tariffa progressiva per i primi 5 chilometri e 45 euro, più 1 euro per ogni bagaglio di grandi dimensioni, per la tariffa da e per Fiumicino.
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