TASSA DI SOLIDARIETÀ

Uscito dalla porta, il famoso (o famigerato) «contributo di solidarietà» ritorna nella manovra-bis dalla finestra. La super-tassa riguarderà però una platea di contribuenti molto limitata, cioè soltanto i 34 mila cittadini che dichiarano redditi per più di 300mila euro. La decisione è stata presa in serata dal Consiglio dei ministri, su invito del premier Silvio Berlusconi: in precedenza il governo aveva infatti indicato un limite più elevato, pari a mezzo milione di euro. Inoltre la percentuale del contributo è inferiore a quella ipotizzata nella versione originale del decreto sulla manovra-bis: sarà infatti pari al 3%. Il precedente contributo di solidarietà era stato fissato al 5% oltre i 90mila euro di reddito, e al 10% per la quota di reddito dichiarato superiore i 150mila euro.
Il contributo dovrebbe riguardare 34 mila contribuenti su un totale di oltre 40 milioni di cittadini che presentano la dichiarazione dei redditi. Una platea un po’ più ampia rispetto agli 11 mila i «paperoni» che dichiarano più di 500mila euro. Il gettito di questa norma sarà, in ogni caso, limitato: la previsione del governo - relativa al limite di 500 milioni - era di 35 milioni di euro nel 2012 e di 87,7 milioni a partire dal 2013 e fino al raggiungimento del pareggio di bilancio. I tecnici del ministero dell’Economia sono in queste ore al lavoro per indicare i gettiti da iscrivere in manovra: l’introito previsto potrebbe all’incirca raddoppiare.

La somma versata come contributo di solidarietà verrà detratta dall’imponibile dell’anno successivo. Ora si tratta di capire come il nuovo livello del contributo si armonizzerà con quello rimasto in vigore per dipendenti pubblici, pensionati e parlamentari.

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