Tasse alle Regioni, Formigoni accusa: governo deludente

da Milano

«Sono molto deluso, preoccupato e pessimista». Roberto Formigoni non risparmia i toni del nero per commentare l’incontro di giovedì sera sul federalismo fiscale tra le Regioni e il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. E soprattutto, il presidente della Lombardia non vede grandi margini di trattativa: «Lunedì ci incontreremo nuovamente ma non nascondo il mio pessimismo. E se non saranno accolte le nostre richieste, ci alzeremo e ce ne andremo». Padoa-Schioppa ha promesso un nuovo documento entro domani sera, in extremis per il consiglio dei ministri di lunedì che dovrebbe affrontare il tema. Le posizioni, però, sembrano molto distanti.
La Regione Lombardia ha varato martedì scorso una proposta di legge che sarà inviata al Parlamento, frutto di un sostanziale accordo politico tra la Cdl e l’Unione. La proposta, approvata con soli tre voti contrari e l’astensione di Ds, Margherita e Verdi, prevede di trattenere l’80 per cento dell’Iva, il 15 per cento dell’Irpef statale e l’intero gettito delle accise sulla benzina, dell’imposta sui tabacchi e sui giochi.
«Una base di trattativa e un segnale politico» spiega Formigoni, che non si attendeva che Palazzo Chigi accogliesse questa proposta.

Infatti le trattative sono proseguite su una base più contenuta: «Ma il testo del governo è al di sotto di ogni minima aspettativa - attacca - è pasticciato e contraddittorio, va in senso contrario rispetto all’appello di Napolitano. Mi fa dubitare che il governo voglia effettivamente risolvere il problema del federalismo fiscale».

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