da Roma
«Presidente, il catalogo è questo». Come Leporello, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, dovrà ricordare al premier che lagenda politica del governo è costituita da un ampio ventaglio di materie. E i nodi, prima o poi, verranno al pettine.
A partire dal decreto di rifinanziamento della missione in Afghanistan. Il senatore dissidente del Prc Turigliatto ha chiarito che il suo voto in quelloccasione non ci sarà. E, anche se i mal di pancia dei Verdi dovessero rientrare, qualche scheggia impazzita nel Prc e negli ex Pdci (vedi alla voce Fernando Rossi) potrebbe esserci. La questione, però, è solo politica perché il voto favorevole dellopposizione dovrebbe costituire una nuova forma di «maggioranza variabile».
Pure i Dico, che per Prodi sono un «compito esaurito» dal governo, sempre in Senato dovranno essere affrontati. A meno di un loro seppellimento o di un forte sforzo emendativo da parte di Palazzo Madama, ci si troverà di fronte alla contrarietà dellUdeur, alle «cuciture» folliniane e allopposizione andreottiana e pallariana. Anche qui la quadratura del cerchio la può garantire solo lopposizione, ammesso che cambi rotta dopo aver protestato per essere stata esclusa dallelaborazione del ddl Bindi-Pollastrini.
Il ministro dellEconomia, Tommaso Padoa-Schioppa, ha spiegato che lesecutivo con le liberalizzazioni sta «liberando il gigante Gulliver» dai legacci dei Lillipuziani. Bisognerà vedere se la sinistra radicale acconsentirà ai tagli giacché, a più riprese, è stato fatto sapere che indebolire il ruolo dello Stato nelleconomia o privatizzare i servizi idrici è cosa che non sha da fare.
E anche sul tema pensioni, una revisione dei coefficienti di trasformazione e un leggero innalzamento (dallo «scalone» agli «scalini») delletà pensionabile non sono pensabili quando i massimalisti e i sindacati non sono disponibili al confronto. Ieri il premier ha ribadito lintenzione di alzare le pensioni minime, ma sè ben guardato dal fornire altri elementi. «La questione rimane un argomento spinoso allinterno della maggioranza», ha chiosato il sottosegretario di Rifondazione, Alfonso Gianni. E della Tav, giacché non se ne può parlare, avrebbe detto Wittgenstein, è meglio tacere.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.