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Celebrati i 100 Tavoli Expo "Andranno avanti"

L'iniziativa della Camera di Commercio di Milano festeggiata all'Esposizione Universale: bilancio 800 progetti inprenditoriali presentati. Sangalli: "Messe in moto energie imprenditoriali che sono diventate produttive, questa esperienza proseguirà". Diana Bracco: "Expo, missione compoiuta". Giuseppe Sala: "Verso i 20 milioni di ingressi"

Celebrati i 100 Tavoli Expo "Andranno avanti"

Appuntamento numero 100 all’Esposizione Universale dei Tavoli tematici di Expo Milano 2015 promossi dalla Camera di Commercio di Milano che hanno chiuso con una celebrazione il loro percorso che in realtà segna un “nuovo inizio” dell’iniziativa e ha visto nuove start-up illustrare il racconto delle proprie idee. Bilancio positivo con 800 progetti imprenditoriali che sono stati presentati nell'arco dell'iniziativa. Il presidente della Camera di Commercio di Milano Carlo Sangalli ha infatti annunciato che l’esperienza andrà avanti anche dopo Expo, come un “regalo a Milano”, una legacy per continuare a spiengere innovazione e creatività: “Vogliamo rendere permanente il tavolo delle nuove imprese come metodo virtuoso che aiuta a fare impresa".

Sangalli ha colto l'occasione per sottolineare che la Camera di Commercio ha "sempre creduto” nel grande evento globale che ha portato il mondo a Milano: "Aanche nei momenti difficili non abbiamo mai girato la faccia dall'altra parte, e ora mostriamo il risultato di questo lungo percorso che ci ha portati a presentare così tanti progetti imprenditoriali". E parlando ancora di Expo, Sangalli ha rilevato come si sia "trasformato in una straordinaria macchina di attrattività di un’Italia che sa come sempre superare gli ostacoli e le difficoltà per realizzare qualcosa di straordinario e di vivo. Il successo di Expo non è fatto solo di numeri ma di entusiasmo, stupore e senso di festa. Expo ha messo in moto idee, energie imperdibili e questa è una festa meritata, quella di chi arriva alla fine di un percorso con soddisfazione".

L'Esposizione universale è una missione compiuta e non più quella "mission impossible che sembrava all'inizio”, ha commentato soddisfatta Diana Bracco, presidente di Expo e commissario generale del Padiglione Italia. Guardando il flusso dei visitatori e il turismo milanese: “Anche i freddi numeri ci dicono che abbiamo fatto centro”. Secondo il presidente di Expo, "Milano è diventata the place to bè" e l'Italia "ha saputo cogliere tutte le opportunità" offerte dall'Esposizione Universale rilanciando la visibilità del Paese, sostenendo l'export e dando visibilità ai giovani. "l'Expo, che tutto il mondo ammira, è il frutto di un lungo e faticoso lavoro”. La Bracco, parlando ad una platea composta in gran parte da imprenditori, ha sottolinea come "solo facendo rete" è stato possibile "non sprecare l'occasione che la vittoria del sindaco Letizia Moratti aveva messo a disposizione del Paese". E ha ricordato quando "da presidente di Assolombarda, insieme a Sangalli, abbiamo capito subito la potenza di Expo e abbiamo deciso di fare in modo di non sprecare la sua potenzialità: abbiamo lavorato tanto insieme e abbiamo saputo fare squadra per arrivare all'obiettivo".

"Siamo indirizzati ad arrivare e forse supereremo un pochino i 20 milioni di ingressi" ha detto il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala. "E’ stato un anno straordinario per la nostra città e per il nostro Paese" ha aggiunto, spiegando che sono due le lezioni che ha appreso dall’Expo. La prima: “E’ chiarissimo che pubblico da solo non potrà mai fare un'operazione come questa. Bisogna ricominciare con il metodo pubblico e privato altrimenti non si va da nessuna parte e accettare tutti i contributi. Noi viviamo in un'era che non è più di forza e muscolarismo - ha spiegato - ma di debolezze relative e l'unica possibilità di superarle è unirsi”. La seconda: “Nell'epoca virtuale in cui viviamo, i luoghi fisici hanno un'importanza straordinaria, la gente ha bisogno di ritrovarsi in un luogo e viverlo".

E quanto al dopo Expo, “non dobbiamo avere per forza in testa una cosa intera per sistemare un'area: facciamo la prima mossa, poi succederà la stessa cosa che è successa conl’Esposizione Universale, quando abbiamo aperto non avevamo chiarissimo il palinsesto, poi sono arrivate tantissime iniziative e il contributo di tutti”.

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