Scienze e Tecnologia

Facebook punta tutto su Messenger. Che fine farà Whatsapp?

Alla corte di Zuckerberg sembrano puntare tutto sulla nuova app di messaggistica

Facebook punta tutto su Messenger. Che fine farà Whatsapp?

Da Facebook assicurano che Whatsapp godrà di buona salute ancora a lungo. Ma gli indizi che fanno pensare a una graduale sparizione - o almeno a un deciso ridimensionamento - dell'ultimo acquisto miliardario di Mark Zuckerberg si fanno sempre più evidenti.

L'allarme è stato lanciato dal britannico The Daily Mail, che titolava, con un gioco di parole: "What’sApp with that? Facebook is to shut down its popular chat function". Cioè: "Che succede? Facebook sta per chiudere la sua funzionalità chat". Secondo numerose indiscrezioni, il social fondato da Zuckerberg nel 2004 starebbe effettivamente per "deviare" tutte le centinaia di milioni di utenti sull'applicazione di messaggistica istantanea Messenger, che verrebbe ulteriormente potenziata con la possibilità di effettuare chiamate e videochiamate, inviare foto e filmati e, ovviamente, inviare messaggi.

Un'"invasione di campo" piuttosto decisa nei confronti di Whatsapp, sulle cui sorti si interrogano sempre più osservatori: perché investire così tanto (19 miliardi di dollari) nell'acquisto di Whatsapp per poi puntare con decisione su Facebook? Si tratta solo di un'operazione di mercato volta a eliminare un pericoloso concorrente e a incamerare la cospicua dote di utenti - 400 milioni - che Whatsapp si portava dietro?

Zuckerberg, per ora, smentisce ogni ipotesi di fusione tra le due galassie: "Vogliamo creare un sistema di esperienze diverse – ha tranquillizzato Mark Zuckerberg in un’intervista a Farhad Manjoo del New York Times – quanto a Messenger e Whatsapp, sono due cose diverse: una è una chat per chiacchierare con gli amici, l’altra un prodotto che ha sostituito gli sms. Sembrano simili ma quando si approfondiscono le sfumature e i modi in cui le persone le usano, si finisce per identificare in mercati molto diversi fra loro.

Ciò che stiamo tentando di fare è esplorare aspetti che non sembrano legati all’identità di Facebook qualcosa funzionerà, ma non tutto, perché alcune esperienze saranno più affini ad altre identità".

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