Roma

Tempo di musica al Chiostro del Bramante

Si apre questa sera la rassegna dedicata ai concerti da camera. Si inizia con il progetto musicale di Giovanni Bietti «Itinerari» accompagnato dall’ensemble «Open Trios»

Fabrizio De Feo

Nel mese di agosto, quando l’Estate Romana scala di getto cinque marce e si ritrova a procedere in folle sullo slancio dei fasti delle settimane precedenti, poche oasi di refrigerio artistico sopravvivono nel panorama un po’ stanco e impigrito della capitale. Un punto di riferimento costante resiste, però, nell’immaginario degli appassionati: quello della rassegna d’arte musicale «Mille e Una Nota».
Da tredici anni pilastro dell’Estate Romana – e per chi, per scelta o necessità, decide di trascorrere il mese di agosto a Roma - «Mille e una Nota» offre puntualmente un cartellone di grande interesse. Lo spazio che ospita la manifestazione è, come sempre, lo splendido Chiostro del Bramante di via della Pace, un luogo a cui l’architetto urbinate donò, con magica lungimiranza - cinque secoli fa - una acustica straordinaria. Qui, sotto la direzione artistica di Fabrizio Salvatori e la «regia» dell’associazione l’Ippocampo, da oggi al 28 agosto va in scena una rassegna stimolante che punta i riflettori soprattutto sulla musica da camera, dalle opere più note a quelle dei compositori emergenti. Quest’anno, poi, il Concerto inaugurale propone una prima esecuzione assoluta: si tratta dell’opera «Itinerari», progetto musicale di Giovanni Bietti, compositore romano, pianista, musicologo, già collaboratore di Luciano Berio e attualmente consulente all’Accademia di Santa Cecilia. Bietti presenta il suo nuovo lavoro insieme con la band storica degli «Open Trios», ensemble composto da alcuni fra i più apprezzati giovani musicisti italiani: Alessandro Gwis tastiera, Pasquale Laino sax soprano e tenore, Matteo Agostini sax contralto e baritono, Riccardo Manzi chitarre, Luca Caponi vibrafono, batteria e percussioni, oltre allo stesso Bietti al pianoforte. Liberamente ispirato a diverse culture musicali (Estremo Oriente, America del nord, Africa del nord e Andalusia, Africa sub-sahariana, musica popolare del centro e sud Italia), «itinerari» propone un viaggio musicale nello spazio e nel tempo, suggestioni foniche e geografiche alle quali si uniscono «omaggi» ad alcune grandi figure musicali ed artistiche del passato come Debussy.
Si passa, poi, al concerto di ferragosto che quest’anno viene affidato all’ensemble dei trombonisti italiani con un interessante excursus musicale e un’altrettanto interessante e particolare lettura di brani di Praetorius, Palestrina, Rossini, Dvorak, Desmond per quattro tromboni. Domenica 21 è di scena il quartetto Foné (Paolo Chiavacci violino, Marco Facchini viola, Ilaria Maurri, violoncello) con la pianista Linda Di Carlo. Nel programma, il Quartetto in mi b magg. k 493 di Mozart e il Quartetto in mi b magg. op. 47 di Schumann. Mercoledì 17 è la volta dell’ensemble «Musica laeta» che presenta una piacevole serata che spazia, nella prima parte, dalle danze rinascimentali di Dowland a Bizet a Tchaikovsky, proseguendo, nella seconda parte, con le composizioni che hanno reso la musica da film famosa in tutto il mondo: da Ennio Morricone a Nino Rota e a Nicola Piovani. Anche questa volta non mancherà l’appuntamento con il «Cuartetango» forse il più atteso della stagione di Mille e una nota, in programma mercoledi 24. Quest’anno, per la prima volta, ad arricchire la già splendida musicalità e l’ottimo affiatamento raggiunto da questo gruppo che esegue le musiche di Astor Piazzolla per flauto, violino, violoncello e pianoforte riscritte dallo stesso Piazzolla, sarà sul palco anche il bandoneon di Gianni Iorio.
Due i recital nel cartellone di Mille e una nota 2005. Mercoledì 10 il chitarrista Stefano Mingo presenta una prima parte di autori italiani (Scarlatti, Giuliani, Castelnuovo-Tedesco) e una seconda dedicata ad Augustine Barrios. Al pianista Antonio Sardi de Letto è invece affidato il concerto di chiusura di domenica 28. Il suo recital comprende due splendide opere per pianoforte solo: il Carnaval op. 9 di Robert Schumann e gli Studi op. 10 di Fryderyck Chopin.
Ingresso: intero 15 euro; ridotto 10 euro (over 65 under 18 e titolari tessera «go.

card»).

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