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Le tende del colonnello Gheddafi fanno infuriare gli americani

Il presidente libico sarà a beve negli Stati Uniti e vuole piantare il suo accampamento in New Jersey. Ma abitanti e autorità non sono d'accordo

In New Jersey non vogliono la tenda del colonnello Gheddafi. Non vogliono proprio il colonnello Gheddafi. Le autorità dello Stato americano hanno reagito negativamente alla possibilità che il leader libico, a breve in visita negli Stati Uniti per partecipare all'Assemblea generale delle Nazioni Unitte, possa piantare il proprio accampamento nei pressi dell'ambasciata di Tripoli, nella cittadina di Englewood. Il presidente, infatti, ha l'abitudine di spostarsi con le proprie tende invece di soggiornare negli alberghi dei Paesi ospiti. Ma sia il sindaco sia il governatore dello Stato hanno fatto sapere che il presidente non è il benvenuto. Le autorità locali non hanno apprezzato il ricevimento da «eroe» riservato pochi giorni fa da Gheddafi ad Abdelbaset Ali Al Megrahi, accusato e imprigionato in Scozia per la strage di Lockerbie, in cui morirono 270 persone nel 1988. Nei giorni scorsi le auotorità scozzesi hanno preso una decisione controversa e criticata: liberare il 57enne malato terminale, in seguito accolto dal governo libico con grandi festeggiamenti. Molti dei passeggeri del volo PanAm erano originari dello Stato del New Jersey. «Voglio che sia bandito dal New Jersey», ha detto il deputato John Adler del colonnello libico e il governatore dello Stato, Jon Corzine, ha ribadito la sua contrarietà alla visita. Il Dipartimento di Stato americano e l'ambasciata libica hanno fatto sapere che per ora non esistono piani certi e definitivi.

Non si sa ancora quindi dove soggiornerà il colonnello Gheddafi, che ha anche ventilato l'ipotesi di piantare le sue tende nel bel mezzo di Central Park, a Manhattan.

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